”Bisogna ripensare tutta la filiera per la raffinazione, la distribuzione dei carburanti e la gestione delle pompe di benzina. In parte previsto dal decreto liberalizzazioni ma non dimentichiamo che il 58% del prezzo della benzina (52% il diesel) e’ formato da tasse (accise e iva) cio’ vuol dire che se la benzina costa 1 euro e 80 cent al litro, quasi 1 euro e 10 va al fisco. Tralasciamo le materie prime che incidono per il 35%, dunque poco meno di 60 cent e il margine lordo per le compagnie (7,8%)”. Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione di controllo sui prezzi e le tariffe del Senato, Sergio Divina (Lega). ”Questo vuol dire – ha affermato Divina – che le tasse si mangiano tutti i nostri soldi quando facciamo il pieno. Prendiamo le accise. Noi paghiamo ancora: Guerra Abissinia 1935, praticamente la pomposa entrata di Badoglio ad Addis Abeba; Crisi di Suez 1956, Vajont 1963, Alluvione Firenze 1966, Terremoto Belice 1968, terremoto Friuli 1976, Terremoto Irpinia 1980, Missione in Libano 1983, Missione in Bosnia 1996, Contratto autoferrotramvieri 2004, acquisto bus ecologici 2005, Finanziamento cultura 2011, Fondo unico spettacolo 2011, Alluvioni Liguria e Toscana novembre 2011 e Decreto Salva Italia governo Monti“. “Viene da se -ha concluso – che anche con tutti questi balzelli, la nostra benzina e’ la piu’ cara del mondo”.