“Non nasciamo uomini, ma bambini. Per diventarlo è necessaria una civiltà, che ci comunichi un linguaggio, una educazione, una cultura. Per essere uno spoudaios, come definiva Aristotele l’uomo maturo, bisogna conoscere e praticare le virtù, etiche e dianoetiche. La sapienza, la conoscenza, la forza, il coraggio, la prudenza, non sono doti primordiali, ma il risultato di una crescita naturale, frutto di interazione tra la predisposizione e la società politica nella quale cresciamo. Il vero problema quindi oltre le legislazioni che aprono le porte alle famiglie dei gay, è la decadenza morale della nostra civiltà. Se le donne si lamentano di non trovare più uomini è perché la nostra società è omosessuale!”
L’intero virgolettato è la riflessione provocatoria pubblicato pochi giorni fa, sul proprio diario facebook, dall’ex assessore ai Servizi Sociali, Dario Caroniti. La sua riflessione, è stata oggetto di duri attacchi e commenti di indignazione, non solo sul noto social network. Infatti, proprio ieri mattina l’Arcigay di Messina ha informato di aver predisposto una denuncia all’Unar (ufficio nazionale anti-discriminazioni). Il presidente del comitato provinciale dell’Arcigay di Messina, Rosario Duca, ha interpretato il pensiero dell’ex assessore Caroniti come un’istigazione alla violenza contro gli omosessuali, e si dice determinato a presentare regolare denuncia agli uffici competenti territoriali e Nazionali.
Da un semplice post su facebook, è nata una polemica dai toni piuttosto accesi. Lo stesso Caroniti, che abbiamo ascoltato per concedergli la possibilità di replicare alle accuse di omofobia, si è detto sorpreso che i suoi post possano finire addirittura sui giornali. A mio avviso non c’è da stupirsi, oggettivamente il suo pensiero è tanto complesso quanto facilmente travisabile. In più il tema dell’omosessualità è sempre in voga e particolarmente delicato. Ma come anticipato, abbiamo cercato di farci spiegare direttamente dall’autore del post cosa intendesse dire con quella riflessione e con la frase “società omosessuale”.
“La mia non è assolutamente una una critica agli omosessuali – precisa l’ex assessore ai servizi sociali – ho usato il termine omosessualità per intendere un essere, uno sviluppo dell’uomo, nell’identificarsi sulla propensione sessuale, che è indice di un decadimento del concetto di virtù. Ai media piace parlare delle debolezze degli uomini e delle donne. Ripetutamente sia in TV che sui giornali non si parla d’altro. Vengono messe in piazza le debolezze di uomini e donne, giovani o anziani, semplicemente per intrattenimento. Questa, oggi, è la vittoria della modernità. Ovvero la vittoria della passione sulla virtù. Ed è proprio per questo che nel post facevo riferimento al fatto che non vi sono più uomini, ma una società “omosessuale”. Non intesa come concetto dell’omosessualità nello specifico, ma in riferimento all’evoluzione dell’essere umano spinto non dalle virtù ma dalle passioni. Il mio attacco è proprio verso questa idea – conclude Dario Caroniti – di contrapposizione della passioni alle virtù, che è proprio l’opposto delle fondamenta sulle quali si è evoluta la civiltà occidentale. L’uomo di Aristole ci insegna come la virtù debba controllare le passioni. La debolezza umana alle passioni è congenita, ma in quanto esseri umani, attraverso la ragione possiamo migliorarci, ed è così che cresce il bambino che diventa uomo. Un uomo capace di domare le proprie passioni, e di evolvere la propria esistenza nella ricerca delle virtù”.