Elezioni, Rosanna Scopelliti-shock: “se paghi il pizzo e speri in una raccomandazione, non votarmi”

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    StrettoWeb

    La campagna elettorale è sempre più nel vivo e oggi Rosanna Scopelliti, candidata alla Camera per il Pdl in Calabria, ha diffuso i suoi primi volantini elettorali che hanno subito destato un effetto dirompente soprattutto nel mondo del web, con centinaia di condivisioni e “mi piace” tra facebook e twitter. Un messaggio nuovo, diametralmente opposto rispetto a quelli classici dei politici che in campagna elettorale cercano di raccogliere consenso tra la popolazione. Rosanna invita a “non votarmi” tutti coloro che “pagano il pizzo, sperano in una raccomandazione, pensano che tanto sono tutti uguali“, con un messaggio nuovo, un messaggio dedicato alla “mia nuova Calabria, che voglio sia libera, onesta e coraggiosa“. Proprio come lei, che ieri abbiamo intervistato in esclusiva (click qui per leggere e ascoltare l’intervista) ripercorrendone la storia personale, una storia dalle origini nobili, dall’infanzia difficile, dall’impegno nell’antimafia ritrovata della Calabria di “Ammazzateci Tutti”, dopo l’omicidio Fortugno che ha contribuito a risvegliare le coscienze dei giovani di queste terra.
    Paghi il pizzo? Non votarmi. perchè le rivoluzioni non si predicano, si fanno. Speri in una raccomandazione? Non votarmi. Perchè si premia chi merita, e non chi è più furbo. Pensi che ‘tanto sono tutti uguali’? Non votarmi. Perchè il vero cambiamento è costruire il nuovo, e non solo distruggere il vecchio“: questi gli slogan di Rosanna Scopelliti, che non chiede il voto ma rifiuta il consenso di chi è etichettato su schemi vecchi e antichi ma che, purtroppo, in Calabria sono ancora attuali e che, proprio in campagna elettorale, a volte vengono esaltati dalle promesse di aiutini e furbi sostegni per soddisfare le richieste di chi vende il proprio voto nella spirale delle clientele. Logiche che Rosanna Scopelliti vuole rifiutare, un rifiuto forte e chiaro che vuole urlare a tutti con la speranza, che è quella di ognuno di noi, che non sia l’unica ma che in tanti, in ogni partito, possano condividere punti di vista così sani in cui tutta la nostra società dovrebbe riconoscere le sue basi di civiltà.

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