Numeri da record per la Varia di Palmi: oltre 180.000 persone hanno assistito alla “scasata” FOTO

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StrettoWeb

IMG_5993La folla festante punta lo sguardo al cielo, verso l’Animella che personifica l’Assunta. In cima alla maestosa macchina a spalla la piccola sorride supportata dalla presenza rassicurante del Padreterno. Il carro percorre in velocità il corso cittadino. Questa non è solo l’immagine più rappresentativa del culmine della festa della Varia di Palmi, ma lo è soprattutto dell’edizione 2013 appena conclusa con il record di presenze: 180.000 spettatori.

Puntare in alto assume simbolicamente il significato di raggiungere un obiettivo importante: il riconoscimento della Varia come patrimonio immateriale dell’umanità sancito dall’UNESCO. I valori religiosi che animano questa tradizione di origine medievale si uniscono  a riti popolari e folkloristici e fanno della festa della Varia, l’evento espressione di una comunità che diventa di interesse mondiale. La Varia, la bara, che rimanda all’ascesa in cielo di Maria dopo la morte fisica, è  un carro imponente alto sedici metri ricco di elementi simbolici e allegorici che ospita figuranti che vestono i panni degli apostoli, degli angeli, del Padreterno e appunto della Vergine.

L’incitamento “voliri volari ‘a Varia avi ‘a scasari” parte dagli ‘mbuttaturi al momento della “scasata”. Lo scoppio di un petardo annuncia l’inizio della processione e quindi la corsa della macchina trascinata da funi tirate da circa quattrocento persone e spinta dagli ‘mbuttaturi appartenenti alle corporazioni degli artigiani, dei marinai, dei carrettieri, dei contadini e dei bovari.

Quello che finora è stato un rito tradizionale della comunità palmese, apprezzato anche al di fuori della città, ha tutte le caratteristiche per essere riconosciuto come bene immateriale dell’umanità. Le radici lontane nella storia e la continuità delle sue celebrazioni rendono la Varia un “patrimonio vivo” e condivisibile con altre città che vivono in modo simile la loro devozione.

«Le feste della tradizione di Palmi, Sassari, Nola e Viterbo ricostruiscono i tratti di una stessa cornice simbolica di riferimento, tanto da essere inserite dal 2005 in una Rete di città con feste caratterizzate dagli stessi allestimenti» dichiara Patrizia Nardi, coordinatrice della Rete delle grandi macchine a spalla italiane. «Il concetto di Rete ha consentito di unire quattro realtà diventate oggi un unicum da salvaguardare» sostiene Giacomo Barelli, assessore alla cultura del Comune di Viterbo con delega alla macchina di santa Rosa ed alla Rete, presente alla festa di Palmi.

Secondo Antonio Daniele esponente della fondazione “Festa dei gigli” di Nola che ha partecipato con delega del sindaco, «un bene immateriale è tangibile forse molto di più di un monumento, e la Rete è stata un’intuizione geniale per la salvaguardia e la valorizzazione di tradizioni secolari».

«La candidatura a bene immateriale – evidenzia Francisco Morales consigliere UNESCO – nasce in seno alla comunità che ci trasferisce conoscenze e saperi. La comunità è reale, esiste ed infatti ci sono stati nel corso di questi anni  scambi e incontri in diverse sedi istituzionali che hanno consentito di raccogliere materiali e testimonianze utili per stendere il testo della convenzione UNESCO. Ho scelto di seguire questo progetto di Patrizia Nardi fin dall’inizio – prosegue Morales – perché sentivo che aderiva perfettamente ai criteri della Convenzione UNESCO del 2003 che ho contribuito a formulare. Continuerò a seguirlo perché ha delle potenzialità straordinarie, è un progetto molto innovativo che ci darà nuovi spunti di riflessione per perfezionare la Convenzione stessa».

Alla candidatura si affiancano iniziative di valorizzazione culturale, tra cui un festival musicale e la mostra “Intangibili tesori”, per questo «la Varia ha già iniziato a fare degli atelier – afferma Luciana Mariotti delegata MIBAC – dimostrando che Palmi è già all’interno del contesto previsto dall’UNESCO».

La candidatura è sotto esame e la responsabile Nardi ritiene che la procedura di riconoscimento potrà essere perfezionata nel corso della riunione che si terrà a Baku in Azerbaijan. Secondo la Nardi inoltre «un cerchio si è chiuso con l’edizione della Varia 2013, perché gli esperti UNESCO hanno potuto verificare  quanto riportato nel dossier di candidatura, sia relativamente alla festa in sé, sia rispetto alla solidità della Rete rappresentata a Palmi dalle delegazioni delle città coinvolte».

Lo stesso Morales si è detto ottimista sul buon esito dell’iter, confortato anche dal grande entusiasmo registrato intorno all’imponente macchina scenica della Varia. «Una festa bellissima, che è andata ben oltre le mie aspettative.  Una partecipazione della comunità che mi ha entusiasmato, perché ho visto una città intera che portava la sua Macchina e io stesso ho voluto partecipare a questo rito collettivo correndo insieme ai tantissimi giovani che con la loro forza hanno permesso che  questa festa esprimesse tutta la sua vitalità. Così come succede nelle altre città della Rete, Sassari, Nola e Viterbo».

Grandissima partecipazione popolare dunque per l’edizione 2013 a cui hanno preso parte anche le delegazioni delle istituzioni locali guidate dal governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e dal presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa.

Un ringraziamento particolare infine, la Nardi lo ha voluto rivolgere «alle persone del Comitato Varia che insieme a me hanno duramente lavorato negli ultimi mesi per realizzare, pur tra mille difficoltà, la meraviglia che si è potuta ammirare ieri, ai costruttori della Varia e ai  ‘Mbuttaturi, che ancora una volta hanno portato il peso della festa sulle loro spalle.  Un grazie speciale al prof. Morales, che ha rappresentato l’UNESCO a Palmi e che è venuto per noi dal Messico».

Il passato traghetterà la festa della Varia nel futuro e anche le nuove generazioni potranno continuare a esultare al tradizionale grido “senza sconzu, Maria di la Littara”.

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