Alla fine del 2010 Giuseppe Ayala definiva con parole piuttosto “pesanti” Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, come un “Caino” e come una persona con problemi mentali. Ayala, dopo l’attentato mafioso avvenuto nel 1992 figurava spesso in tv come uno dei nuovi eroi antimafia e sosteneva di aver fatto parte del pool di Falcone e Borsellino. Quest’ultima affermazione è sempre stata negata da Salvatore Borsellino, il quale contestava ad Ayala il fatto di aver prelevato dall’auto del giudice ucciso la borsa contenente la famosa agenda rossa che non fu più ritrovata. Ayala dunque replicò definendo il fratello del giudice Paolo come un “Caino” con problemi “di sanità mentale”. Circa due anni dopo scatta la querela nei confronti di Ayala. Oggi nella tarda mattinata la sentenza del Tribunale di Milano: condanna per diffamazione nei confronti di Salvatore Borsellino. Ayala viene inoltre condannato al pagamento di 2000 euro di multa più le spese processuali e al risarcimento di 15 mila euro nei confronti della famiglia Borsellino.