“Città Metropolitana dello Stretto”: un’opportunità da non perdere

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Stretto_di_messina_satelliteStamani nella Sala Professori del Dipartimento di Scienze Economiche, presso l’Università di Messina, si è tenuta la conferenza stampa che ha tracciato le linee guida dello studio di ricerca tracciato dai Prof.ri Michele Limosani e Josè Gambino sul tema dell‘Area Metropolitana dello Stretto.

Secondo i due docenti per Messina e Reggio Calabria lo strumento irrinunciabile per invertire la rotta è quello di realizzare la “Città Metropolitana dello Stretto”, che non deve costituire solo una dichiarazione d’intenti ma divenire la reltà di tutti i giorni.

I tempi sono maturi – L’istituzione della “città metropolitana di reggio Calabria” da parte del governo nazionale e l’istituzione della città metropolitana di Messina da parte dell’Ars (in corso di approvazione) aprono la prospettiva di mettere in interrelazione le due sponde per realizzare la “Città Metropolitana dello Stretto”.

Messina e Reggio Calabria, lo Stretto non divide – Nel corso degli anni Messina e Reggio sono sempre state considerate città-gemelle, come attestano anche le riflessioni di due insigni geografi: Aldo Pecora, che ha giudicato

Josè Gambino, Augusto D'Amico, Michele Limosani
Josè Gambino, Augusto D’Amico, Michele Limosani

Messina: “Come la meno siciliana delle città siciliane, più aperta ad intrattenere rapporti con l’altra sponda dello Stretto e con il Mediterraneo, che con il resto delle province siciliane”; e Lucio Gambi che ha giudicato Reggio: “Non una città in sè ma una componente della conurbazione dello Stretto, insieme con Villa S.Giovanni e Messina”.

Durante la conferenza, il docente di Economia, Michele Limosani ha spiegato l’importanza del progetto: “insieme al Prof. Gambino ritengo che in questo momento esista una congiuntura favorevole nel paese. Il Governo nazionale ha finalmente intuito che l’Italia può’ rilanciare il proprio territorio ed essere competitiva in Europa attraverso la sue città metropolitane. Nello stesso tempo in Sicilia, l’Ars sta discutendo la legge sui liberi consorzi e sulle città metropolitane. Proprio adesso, credo che Messina debba decidersi se vuol far parte di questo progetto. Per farne parte è importante che vengano realizzate alcune condizioni fondamentali, ovvero l’integrazione con Reggio Calabria in quella che definiamo la “Città Metropolitana dello Stretto”.

“Attraverso il nostro lavoro – prosegue Limosani – l’Università di Messina vuole dare un contributo di studio e di riflessione per alimentare il dibattito e portarlo nelle sedi più opportune dove possa essere reso concreto. Il nostro documento si sforza di declinare delle idee per lo sviluppo dell’Area dello Stretto con la possibilità di recepire finanziamenti Europei. Se Messina riesce a stringere dei rapporti strategici con Reggio Calabria. L’Area integrata dello Stretto è la condizione per la quale il nostro territorio può partecipare alla “nuova sfida”. Le idee importanti, come fu per la Comunità Europea, stretto-di-messinanacquero a Messina. Per questo motivo – conclude il Prof. Limosani – credo che Messina debba avere il ruolo di ospitare gli stati generali delle due aree e muovere, insieme a Reggio Calabria, il nuovo e ambizioso disegno politico dell’Area Metropolitana dello Stretto”.

Sull’aspetto territoriale interviene il Prof. Josè Gambino, docente di Geografia presso l’Ateneo di Messina: “Contrariamente a quanto molti possono pensare Messina e Reggio, nonostante facciano parte di Regioni strutturate in maniera assai diversa (Sicilia a statuto speciale), possono ugualmente lavorare in sinergia per elaborare un piano strategico. In altri stretti d’Europa (Stretto della Manica, Stretto di Øresund) che appartegono addirittura a due stati differenti, esistono già dei progetti concreti di integrazione. Molte città Europee per competere con la globalizzazione decidono di lavorare in rete, ne è un esempio il “Mi-To”, ovvero il patto di alleanza firmato da Milano e Torino, due grandi città industrializzate che scelgono di cooperare insieme per poter competere con le grandi città metropolitane dell’Europa. Se Milano e Torino, molto distanti tra loro, hanno potuto stringere questo patto, perché non possono farlo anche Messina e Reggio!?”

Oggi l’Area dello Stretto rappresenta contemporaneamente la zona delle meraviglie paesaggistiche e naturali e la zona del degrado sociale, economico ed ambientale. E’ necessario, come detto, un cambio di rotta che possa realmente garantire lo sviluppo nello Stretto di Messina.

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