La Corte Suprema di Cassazione, dopo le istanze avanzate per conto dei suoi clienti medici dall’avvocato Antonio Biamonte del Foro di Cosenza, ha riconosciuto in ben due occasioni che lo Stato italiano dovrà restituire la corresponsione della borsa di studio post laurea ai medici specialisti che hanno frequentato corsi di specializzazione in periodi antecedenti l’anno accademico 1991/1992. L’azione legale, avanzata dall’avvocato Biamonte, è volta a risarcire il danno causato dal tardivo recepimento delle Direttive Comunitarie che imponevano l’obbligo agli Stati membri di remunerare i medici durante i corsi di specializzazione. Inutile, quindi, quanto affermato dall’Avvocatura di Stato, costituitasi per conto della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri della Salute, dell’Economia e Finanze, nonché del MIUR. La battaglia legale vinta dall’avvocato Biamonte consente, a quanti erano specializzandi nelle Università italiane dal 1983 al 1992, di non dover subire l’ingiusta discriminazione che li aveva visti penalizzati rispetto ai loro colleghi europei. La materia, per oltre 20 anni oggetto di interpretazioni giurisprudenziali restrittive e difformi, aveva bloccato la maggior parte dei ricorsi dei medici di tutta Italia. Per questa ragione, le decisioni assunte dalla Corte Suprema di Cassazione rappresenta un risultato molto interessante dal punto di vista della novità interpretativa, costituendo un precedente fondamentale per tutte le controversie pendenti in materia.