“I nuovi sbarchi dei migranti sulle coste reggine, impongono una riflessione chiara su come si debba gestire l’emergenza ma anche e soprattutto su come, Reggio Calabria, intenda affrontare l’argomento immigrazione. Se è vero, infatti, che le operazioni di soccorso e di accoglienza da parte delle istituzioni preposte si sono svolte fino al momento in modo impeccabile, grazie all’impegno delle forze dell’ordine, dei presidi sanitari e delle associazioni di volontariato, la condizione rischia, tuttavia, di aggravarsi ove gli sbarchi dovessero continuare“. Lo dichiara, tramite una nota stampa, Giuseppe Falcomatà, candidato a sindaco di Reggio Calabria per il centrosinistra.
“Vi è la necessità, pertanto, che il territorio non venga lasciato solo nell’affrontare un’emergenza umanitaria che va ben al di là delle capacità della città di Reggio Calabria. In questo senso, il Governo e l’Europa devono fare la loro parte per sostenere e supportare la nostra città nell’ambito dell’emergenza sbarchi. Anche questo, tra l’altro, chiederemo direttamente al Premier Renzi nel corso della sua visita in riva allo Stretto. È importante, dunque, che ciascuno si senta interpellato da questo stato di emergenza. Già in molti stanno offrendo tempo, vestiario e alimenti per rendere meno difficile l’accoglienza e integrare il lavoro delle istituzioni preposte. E in questo senso non deve passare sotto traccia il lavoro dei volontari che, pur non sostituendo quello istituzionale, rendono l’accoglienza meno gravosa” afferma Falcomatà.
“Anche sul tema immigrazione, poi, Reggio deve seguire l’esempio virtuoso di altre città come Acquaformosa, paese di mille anime in provincia di Cosenza, dove oggi sono presenti oltre cinquanta cittadini del mondo che hanno trovato, attraverso i progetti SPRAR, la dignità e la serenità per iniziare ad affrontare una nuova vita. Diverse nazionalità e religioni, perfettamente integrate con il resto della comunità grazie ad una politica dell’inclusione che consente di frequentare corsi d’italiano, partecipare agli avvenimenti sportivi e ludici del paese, convivere cercando di capire il dramma umano di persone più sfortunate di noi. È sul futuro, quindi, che si gioca la sfida più importante. Vanno ripensati modelli economici, sociali e di relazioni tra Stati su cui si basano oggi i rapporti tra le sponde del nostro mare. È un percorso lungo che però può essere pensato e sperimentato da subito percorrendo strade concrete“
Falcomatà lancia infine un’idea: “Da un lato pensiamo alla Calabria sopraffatta da flussi migratori di proporzione epica, da sbarchi di persone che fuggono da guerre mai finite, dall’altro pensiamo alle fragilità del nostro territorio. I paesi dell’entroterra, soprattutto in provincia di Reggio come nel resto della Regione, sono spopolati, demograficamente tristi, con età media alta e scarso ricambio generazionale. Sono paesi che si desertificano insieme alle loro campagne. In una logica di cooperazione, due fragilità possono costituire una risorsa: la proposta va nella direzione dell’accoglienza diffusa dei migranti in zone che subiscono abbandono da parte della popolazione, così da trasformare l’attuale rete assistenziale e i relativi fondi, dalla debole efficacia, in capitale per lo sviluppo umano del nostro territorio, così che queste persone possano ripopolare i nostri paesi e riavviare attività lavorative all’interno di filiere di economia civile. L’idea è che l’accoglienza possa restituire fertilità e generatività alle nostre terre, essendo queste accoglienti per i migranti. Abbiamo non solo l’occasione di proporre un metodo di accoglienza diverso, più umano, nei confronti dei migranti ma anche di valorizzare quei centri che più degli altri subiscono la crisi e si spopolano e desertificano a causa delle opportunità sempre più ridotte, perdendo la propria identità e la propria storicità. Ci sono tanti e diversi Sud del mondo e, in una certa misura, ci siamo dentro anche noi; poi c’è un Nord del benessere e del domani migliore, almeno così ci illudiamo che sia. Ma per i migranti, no, per loro è necessario approdare sulle nostre coste, per una questione di vita o di morte, questo fa la differenza” conclude il candidato a sindaco di Reggio Calabria per il centrosinistra.