Nel Parco dell’Aspromonte ad agosto 13 mila rapaci in migrazione

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rapaceSono stati 13 mila i rapaci diurni impegnati nella migrazione postnuziale censiti nel mese di agosto nell’area del Parco dell’Aspromonte. Il monitoraggio che si concludera’ ad ottobre rientra in protocollo d’intesa sull’avifauna migratrice tra il Parco, Legambiente e associazione Man. Da tre postazioni sono stati censiti migliaia di esemplari di Nibbio bruno, Falco pecchiaiolo, Aquila minore, Falco di palude, Falco pescatore, Biancone, Albanella minore e Albanella pallida. L’Aspromonte e’ il sito italiano piu’ importante – e’ scritto in un comunicato dell’ente Parco – quale rotta preferenziale dei rapaci diurni per raggiungere i luoghi di svernamento durante la migrazione postnuziale e l’Ente Parco nazionale, consapevole di cio’, ha promosso ed avviato, assumendone il ruolo di capofila, il progetto di sistema ‘Rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’avifauna migratrice e dei luoghi essenziali alla migrazione’ a cui hanno aderito e partecipano i Parchi nazionali della Maddalena, del Gargano, del Circeo e del Vesuvio. Quest’anno l’Ente Parco realizza per il quinto anno consecutivo il monitoraggio, tra l’11 agosto e il 10 ottobre, da tre postazioni in Aspromonte utilizzate in contemporanea: Tenuta Zagarella (San Roberto), S. Stefano (Sinopoli) e Piazza Nino Martino (Scilla). “Il primo immediato e concreto utilizzo del monitoraggio in atto – ha spiegato il presidente Giuseppe Bombinosi realizza grazie all’attiva collaborazione tra l’Ente Parco e Legambiente e Man – Associazione Mediterranea per la Natura le quali ricevono dal Parco e comunicano tempestivamente i dati relativi ai passaggi giornalieri ai volontari dei campi antibracconaggio ed alle Forze di polizia operanti in attivita’ di prevenzione e repressione del bracconaggio in Italia e a Malta. Infatti, oltre al bracconaggio nostrano, tra Calabria e Sicilia, parte dei rapaci diurni osservati in Aspromonte attraversano poi i cieli maltesi dove corrono seri pericoli a causa dell’ancora grave incidenza del bracconaggio. La tutela della natura e della biodiversita’ per le attuali e future generazioni – ha concluso Bombino – passa, in primis, dai principi e dal rispetto della legalita’, aspetti a cui l’Ente Parco pone massima attenzione e riconduce ogni proprio sforzo nel lavoro quotidiano“.

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