“Non voglio credere che sia uno dei residenti ad essere il colpevole di alcuni roghi, spero che le indagini continuino e facciano chiarezza”. A dirlo e’ Calogero Beringheli, sindaco di Caronia, dopo la notizia che un giovane del luogo e’ indagato per essere ritenuto l’autore di alcuni degli incendi inspiegabili avvenuti nella frazione di Canneto di Caronia.
“Sono convinto – prosegue il primo cittadino – che Pezzino dimostrera’ la sua estraneita’ ai fatti, comunque io stesso, insieme a rappresentanti di forze dell’ordine e giornalisti di tv nazionali, ho visto oggetti prendere fuoco dal nulla. A breve ci sara’ un tavolo tecnico a Roma e spero che si vada avanti per studiare questi fenomeni che si ripetono da diversi anni e non sono imputabili a un piromane. Auspico che le istituzioni vadano avanti e studino con la giusta attenzione tutte le possibilita’ non facendosi influenzare da alcuni episodi”.
L’indagato e’ un giovane di 25 anni, Giuseppe Pezzino, che secondo l’accusa avrebbe incendiato in piu’ occasioni alcuni suppellettili di casa, nell’intento di farli rientrare tra quelli inspiegabili e ottenere un eventuale risarcimento. A casa Pezzino vi fu un rogo lo scorso 28 luglio. Il capofamiglia, Nino, che e’ anche presidente del comitato di cittadini che si e’ costituito dopo gli incendi inspiegabili, sottolineo’ in quell’occasione che “le fiamme sono partite a ridosso di un armadio e si sono propagate alla camera da letto; non sappiamo cosa sia accaduto”.
Durante le operazioni di spegnimento rimasero leggermente ustionati il proprietario dell’appartamento e il figlio. Nelle settimane successive, l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, installo’ una centralina per un primo monitoraggio nella frazione, non scoprendo nulla di rilevante. In passato Nino Pezzino, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se potevano esserci degli interessi da parte di qualcuno ad appiccare gli incendi, aveva ironicamente risposto: “Si’ certo, come no. Per mesi siamo stati al buio, il valore commerciale della casa e’ colato a picco…”.