Messina, l’Uci contro Unicredit: i loro disservizi pesano sui clienti

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UNICREDIT TOWERL’Unicredit è una banca che spende un patrimonio in pubblicità per far passare di sé l’immagine di un istituto attento al cliente e alle sue ragioni, vocato all’ascolto e in sintonia con le istanze delle associazioni dei consumatori. Basta poi conoscerlo un po’ più da vicino per accorgersi che i tratti caratteristici che delineano il suo profilo,  nelle sedi periferiche, sono il contrario di ciò che vuol far credere di essere”. Esordisce così Vincenzo Lombardo, presidente dell’Unione Consumatori Italiani, pronto a narrare i disservizi dell’istituto di credito. “A Messina, un malcapitato cliente che si vede addebitare nel proprio conto corrente l’importo della Tari (Mod. F24) per ben sei volte riceve, dal Direttore della Filiale, non  delle scuse per il disservizio e il danno causati, ma un tracotante invito a non effettuare per l’avvenire operazioni di addebito in conto poiché l’operatrice, in quanto portatrice di handicap, non è tenuta a capire ciò a cui è preposta di fare. In alternativa il suddetto Responsabile di Filiale di Via Garibaldi, suggeriva, con immutata aggressività, di mettersi in fila e attendere di espletare l’operazione con l’addetto allo sportello”. Lombardo stigmatizza il comportamento del Direttore anche sotto un altro punto di vista: per la “sottile, capziosa, violenza  usata nei confronti dell’impiegata, donna, e portatrice di handicap. Come giudicare l’invito a non utilizzare il servizio erogato dalla impiegata, per altro reputata idonea dall’Istituto a svolgere quelle mansioni, se non come un’espressione, seppur inconsapevole, carica di un pregiudizio inaccettabile? Altro che Banca che abbatte le barriere architettoniche. Com’è ingannevole alcune volte la pubblicità”.

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