Nella lista della “Casa delle Libertà”, rimangono fuori i consiglieri uscenti Gianluca Gallo (2° con 6.433 voti) che nel 2010 era stato eletto con 5.400 voti e quindi stavolta anche i mille in più non gli sono bastati, e Gianpaolo Chiappetta rimasto al 3° posto con 3.508 voti, la metà delle preferenze ottenute nel 2010.
Nell’UDC il grande escluso è l’Assessore uscente Michele Trematerra (nella foto a destra), fermo a 3.352 voti, meno di un terzo dei 10.500 ottenuti appena 4 anni fa.
Nella coalizione del Centro (province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia) rimane fuori Francesco De Nisi del Pd, nonostante gli 8.628 voti di preferenza. Fuori dal consiglio regionale anche Gianni Speranza de “La Sinistra”: non gli bastano i 3.577 voti ottenuti.
Anche qui, comunque, i “colpi” più clamorosi sono nel centro/destra: in Forza Italia rimane fuori il consigliere uscente Mario Magno, fermo a 5.203 voti. “Trombato” anche Claudio Parente nella lista della “Casa delle Libertà”, secondo con 4.089 voti. Nell’UDC rimangono fuori il Presidente del Consiglio Regionale uscente, Franco Talarico (3.238 voti, nella foto a destra) e il consigliere regionale uscente Ottavio Bruni, che ha racimolato 2.071 preferenze.
Le batoste peggiori per i “big” trombati sono tutte in provincia di Reggio Calabria, nella circoscrizione Sud. Rimane fuori Giuseppe Giordano, consigliere regionale uscente, 4° con 6.428 voti di preferenza.
I grandi “trombati” della lista “Oliverio Presidente” sono Domenico Mallamaci (7.158 voti) e Vincenzo Nociti (1.899 voti), superati da Francesco D’Agostino che ha sfiorato le 8.000 preferenze ed è stato eletto. Anche qui, Mallamaci spera nel premio di maggioranza per rientrare a Palazzo Campanella.
Fuori dal nuovo consiglio regionale senza appello, invece, Pasquale Maria Tripodi: è risultato il primo nel Centro Democratico con 6.120 voti, ma la sua lista non ha superato la soglia di sbarramento regionale.
Tra i “trombati” c’è anche Elio Belcastro, che ha racimolato appena 1.555 voti nella lista “Calabria in Rete”.
Ma anche a Reggio e provincia i “trombati” più clamorosi sono nel centro/destra. Nella lista “Casa delle Libertà” restano con le pive nel sacco Giuseppe Pedà, vicepresidente nazionale di Confcommercio e Presidente delle Ferrovie della Calabria, secondo con 5.000 voti, la consigliere uscente Tilde Minasi, terza con 4.400 voti e Franco Crinò, già Consigliere regionale e Senatore della Repubblica, quarto con 3.450 voti, tutti superati dal giovane Francesco Cannizzaro (6.110 preferenze).
Tanti “big” esclusi anche nella lista di Forza Italia: Domenico Giannetta, Gesuele Vilasi e Giuseppe Pirrotta, tutti superati da Alessandro Nicolò, eletto con più di 7.000 preferenze.
Molto male Luigi Tuccio, storico esponente della destra reggina, già assessore al comune di Reggio: nella lista di Fratelli d’Italia non supera i 1.200 voti.
Infine i due “big”, assessore e consigliere uscente, del Nuovo Centro/Destra (Luigi Fedele, nella foto a destra, e Candeloro Imbalzano) rimangono fuori, secondo e terzo rispettivamente con 4.840 e 3.666 voti, superati da Giovanni Arruzzolo, 54enne di Rosarno, che sfiora le 6.000 preferenze.