Nel pomeriggio di Domenica 4 Dicembre un bellissimo Arcobaleno ha incantato decine di migliaia di persone tra Calabria e Sicilia, formando un affascinante ponte sullo Stretto. Adesso arrivano alcune straordinarie immagini video grazie ad un drone magistralmente guidato da Marco Chiara. Le immagini stanno spopolando sul web e mostrano l’arcobaleno circolare, nella sua forma completa, proprio sulla sponda messinese dello Stretto. Un video breve ed emozionante:
Eccezionale arcobaleno circolare sullo Stretto di Messina ripreso dall’alto con un drone [VIDEO]
Che cos’è un arcobaleno: storia, didattica, come si forma, leggende e curiosità
L‘arcobaleno è uno spettacolo unico, magico, da vivere ad occhi aperti. Non delude mai i suoi spettatori, suggestionando le menti, emozionando i cuori. Non deve sorprenderci, quindi, che gli antichi, per contemplare questa visione magica, vollero consolidarla a tal punto da personificare l’arcobaleno in Iris o Iride, Taumantia o Taumantiade, dea dell’Olimpo, figli di Taumante ed Elettra, sorella delle 3 terribili arpie. Contrariamente ad Hermes, portatore di messaggi propizi da parte degli Dei, Iride, una bella fanciulla con l’abito svolazzante multicolorato e grandi ali dorate, da celere messaggera degli Dei, comunica freneticamente messaggi funesti agli uomini, eseguendo gli ordini di Zeus.I binomi basso-alto, uomo-Dio, terra- cielo, trovano la pace, il loro punto di equilibrio, proprio nell’arcobaleno, considerato in molte culture come il punto di collegamento tra questi opposti e non è poi forse un caso che, nella narrazione biblica, l’arcobaleno compaia proprio al termine del diluvio universale, come simbolo di alleanza tra Dio e uomo.
L’arcobaleno è un fenomeno di ottica atmosferica, dovuto a rifrazione e riflessione della luce solareattraverso le gocce di vapore acqueo diffuse nell’atmosfera ed appare solo quando il sole ha un’altezza inferiore ai 42° sull’orizzonte, variando in vase al punto da cui lo si guarda…proprio per questo rappresenta uno spettacolo unico, vissuto spesso molto profondamente dallo spettatore. Quest’ultimo può distinguere sull’arco di circonferenza, in sequenza, i 6 colori dell’iride.Dall’esterno verso l’interno dell’arco, troviamo: rosso, arancione, giallo, verde, blu e violetto. I colori, quindi, non sono sette come sosteneva Newton, che intravide l’indaco tra il blu ed il violetto. Esiste anche un arcobaleno notturno lo lunare (Moonbow), visibile nelle notti ben illuminate dalla luna, anche per l’uomo, per via della scarsa illuminazione, lo percepisce spesso bianco.
Tante sono le leggende che da sempre ruotano intorno a questo spettacolare fenomeno. Non ci sono dubbi sul fatto che sia stato zio Paperone il primo ad arrivare alla base dell’arcobaleno, impossessandosi della mitica pentola colma di monete d’oro che notte tempo era lì stata nascosta, mentre dagli Indiani d’America apprendiamo che tra la terra e il cielo esiste un ponte, il “Ponte dell’arcobaleno”, ai cui piedi è collocato un luogo speciale in cui tutti gli animali che abbiamo amato in vita (cani, gatti, coniglietti) riacquistano, come per magia, la loro forma fisica perfetta se morti per malattia o la giovinezza se deceduti per vecchiaia. E per quelli abbandonati? Beh, anche loro hanno la possibilità di riscattarsi dalle crudeltà subite dagli uomini quando erano in vita, vivendo in un’oasi paradisiaca piena di erba profumata e fresca e di ruscelli che scorrono tra alberi e colline. Lo studio delle nubi, della loro origine, forma e sviluppo è di estrema importanza poichè esse, oltre a costituire uno dei principali fenomeni della libera atmosfera correlati ad altri che determinano la loro formazione o i loro mutevoli aspetti, è molto utile per la navigazione aerea. Fu Jean-Baptiste Lamarck, un celebre naturalista francese, a cimentarsi per primo con la classificazione delle nuvole,distinguendone 5 forme principali: a vela, a branchi, a pecorelle,a spazzate e raggruppate, ma il suo lavoro venne ben presto dimenticato. Fu Luke Haward ad attribuire alle nuvole nomi latini e il suo sistema si impose con successo dopo la Conferenza internazionale di Monaco del 1891. Chiamata “nuvola” in meteorologia e comunemente “nube”nel linguaggio scientifico, essa è un’idrometeora costituita da piccole particelle di acqua condensata e/o cristalli di ghiaccio, sospese nell’atmosfera per galleggiamento e solitamente non a contatto con il suolo.
Premesso questo, uno spettacolo davvero raro ma meraviglioso è quello delle nubi iridescenti o arcobaleno che di solito, come i più comuni arcobaleni, accompagnano un temporale. Si tratta di un effetto ottico dovuto alla diffrazione della luce solare su minuscole goccioline d’acqua sospese nell’atmosfera. Compaiono spesso nel tardo pomeriggio delle giornate molto calde e umide. Da terra è possibile osservare un’iridescenza(invece di una corona) quando la nube è troppo piccola per circondare completamente la fonte luminosa. I suoi colori dipendono dalle dimensioni delle goccioline d’acqua e dall’angolo di osservazione. Il blu domina sempre, seguito dal verde e dal rosso. Le nubi iridescenti prospetticamente più vicine al Sole denotano colorazioni più nette, anche se difficilmente osservabili per via della luce abbagliante della nostra stelle.
E’ un fenomeno osservabile in qualsiasi area del mondo, pur essendo più frequente nelle aree montane, propizie alla formazione di nubi medie. Il più delle volte, sopra ai cumuli, si formano nubi gonfie come bambagia e a causa del calore, il cumulo sale verso l’alto, trascinandosi gli strati d’aria circostanti. L’aria, raggiunta una certa quota, si espande e si raffredda e a volte l’umidità che vi è contenuta si condensa in minuscole goccioline d’acqua che formano una nube “a cappuccio”. A destare stupore, magia e spettacolo è il pileo: le goccioline d’acqua contenute in questo tipo di formazione nuvolosa scompongono la luce solare nei vari colori dello spettro. L’iridescenza non si verifica in tutti i pilei, destando particolare curiosità quando si manifesta al di sopra di aree densamente popolate.