Reggio Calabria: il resoconto dell’attività svolta dai Carabinieri nell’anno in corso [FOTO, VIDEO e DETTAGLI]

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StrettoWeb

carabinieri-5Come ogni anno il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria ha il piacere di scambiare gli auguri di fine anno con la “Stampa” reggina, sempre testimone di 12 mesi di intenso lavoro. Oggi siamo qui convenuti per fare il bilancio di un anno di lavoro intenso, dedito, diuturno. In questi ultimi dodici mesi di attività sono molte le difficoltà superate e i successi conseguiti, a dimostrazione della costante operosità dei Carabinieri di questa provincia. I numeri, nella loro asciutta sinteticità, manifestano risultati in costante crescita non solo sul piano della repressione dei fenomeni criminali, ma anche sul fronte della prevenzione.
Quando parliamo di sicurezza facciamo riferimento ad un concetto complesso che sottende una varietà di espressioni: dal furto in abitazione, alla rapina, dalla pedofilia e lo stupro all’omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali (droga, armi, immigrazione clandestina) e che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato. La “criminalità diffusa” e la “criminalità predatoria” di questa provincia, seppur costituiscano apparentemente una
minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività che le connota come le espressioni criminali più temute dalla collettività.
I risultati raggiunti sono incoraggianti e gratificano l’Istituzione per gli sforzi compiuti.
L’aumento del numero dei servizi esterni, dei controlli su strada, degli arresti in flagranza, sono il segno di un opera che si sostanzia in fatti concreti ad esclusivo vantaggio della tranquillità delle popolazioni che sono state a noi affidate. Un’abnegazione al passo coi tempi, perché nella capacità di Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2016 migliorare noi stessi è la chiave per una Istituzione affidabile, efficace ed efficiente.
L’Arma garantisce un servizio di “pronto intervento”, in grado di gestire le migliaia di chiamate pervenute nel 2016 al numero di emergenza 112, alle quali sono conseguiti interventi realizzati attraverso tutte le componenti operative dell’Arma dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, sino al Carabiniere di “Quartiere”. Queste componenti sono anche chiamate a svolgere un delicato compito di prevenzione, attraverso un costante controllo del territorio e della circolazione stradale: circa 72.000 i servizi di prevenzione effettuati durante i quali sono state controllate oltre 233 mila persone, oltre 147 mila veicoli e oltre 144 mila documenti. Sono state intensificate le verifiche nei fine settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada (le cc.dd. “stragi del sabato sera”) a riprova di una vicinanza dell’Arma ai giovani e alla voglia di vivere che essi esprimono e che le Istituzioni devono proteggere. Altresì sono stati intensificati i servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e all’allontanamento dei cittadini stranieri (anche comunitari) che sono risultati pericolosi per la sicurezza pubblica.
Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha attuato un modulo organizzativo, a ragione denominato “Modello Operativo Reggio Calabria”, che prevede che le attività di controllo del territorio si sviluppino attraverso:
– la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la prevenzione generale in tutte le sue accezioni (polizia di prossimità,
ravvicinata, integrata, soddisfacimento della sicurezza percepita, ecc.), sia per quella volta a contrastare particolari fenomeni, attentamente studiati avvalendosi dell’analisi operativa (ricorrenze di reati predatori e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le intimidazioni o le richieste estorsive, ovvero accadimenti di diversa natura che si sono registrati sul territorio, ecc.);
– l’attività investigativa vera e propria, sviluppata da tutte le componenti operative del Comando Provinciale, sinergicamente orientate a operare in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali (ROS, Cacciatori,  NAS, NOE, ecc.).

Il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha fornito un contributo rilevante anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico (basti ricordare i numerosi eventi istituzionali e sportivi che si sono svolti nel corso di quest’anno, nonché in occasione dei numerosi sbarchi di immigrati clandestini). Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia stato vano se non fosse stato valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che – a vario titolo – sono poi chiamati a dare attuazione pratica alle direttive operative. Sento la necessità di porgere il mio più profondo ringraziamento agli uomini ed alle donne dell’Arma dei Carabinieri di questa Provincia per il costante impegno che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dell’attività istituzionale. Ed in particolare, per la presenza e la costante attenzione alle problematiche del territorio, ai Comandanti di Stazione che, essendo a più
immediato contatto con le esigenze dei cittadini, garantiscono con i militari dipendenti da sempre la sicurezza delle comunità e l’insostituibile presenza dell’Arma sul territorio.  Ringraziamo le Autorità provinciali, il Sig. Prefetto per la costante e insostituibile opera di coordinamento nell’attività preventiva, la Magistratura requirente, tra cui la Direzione Distrettuale Antimafia per le strategie di contrasto adottate, e giudicante e le Autorità amministrative territoriali. Allo stesso modo, va il nostro ringraziamento alle altre Forze di polizia per la sinergia degli sforzi prodotti e per il comune impegno nel contrasto alla criminalità.
Infine, doveroso è il ringraziamento a voi giornalisti, indifferentemente se della carta stampata o della televisione definiti, da noi Carabinieri la “Stampa”, per l’attenzione dimostrata verso le nostre esigenze di comunicazione, nell’esercizio di una professione delicata ed impegnativa che, specie in questo territorio, riveste il ruolo fondamentale di stimolo alla crescita sociale e culturale della collettività di cui ci sentiamo parte. Vi auguro buon lavoro con l’auspicio che il nuovo anno sia, per tutti voi, ricco di ogni desiderata soddisfazione!

Ten. Col. Vincenzo FRANZESE

ATTIVITA’ OPERATIVA

Nel 2016 sono state arrestate 1106 persone (tra cui 7 latitanti comuni, 1 inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità – FAZZALARI Ernesto – e 1 inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi PELLE Antonio) e denunciate in stato di libertà altre 4061 persone. Riguardo il contrasto alla coltivazione illegale della canapa indiana le operazioni di servizio hanno permesso di: rinvenire 52 piantagioni per un totale di 26.960 piante di cannabis, arrestare 48 persone in flagranza di reato e segnalarne 10 a piede libero.
Nell’ambito dell’attività di aggressione dei patrimoni illeciti, nell’anno 2016 sono stati eseguiti sequestri e/o confische di beni per un valore complessivo di 127,5 milioni di euro.
Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “SAGGIO COMPAGNO 2”, “ACERO BIS”, “REGGIOLAND”, “COLOMBIANI D’ASPROMONTE”, “GUARDIANO”, “BADGE EXPRESS”, “REGHION”, “MAMMASANTISSIMA”, “REALE 6”, “RICATTO”, “VELENO”, “CONFINE 2”, “IONIO-TIRRENO SEX”, “NEXUM”, “LEX”, “SANSONE”, “ECOSISTEMA”.
I provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze dell’operazione “CRIMINE” che ha delineato l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato “Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di ‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, è assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di riferimento.
L’attualità investigativa conferma la struttura unitaria e della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di vertice.

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