Storia e curiosità del cannolo di Sicilia, il dolce inventato per sedurre il sultano
Il cannolo, come molte delle prelibatezze tipiche della Sicilia, ha origini risalenti all’epoca della dominazione araba sull’isola. Sebbene già in epoca romana esistesse il “canneolus farinario“, una sorta di antenato del nostro cannolo, più fonti concordano nel sostenere che il delizioso manicaretto non abbia un’origine popolare, ma che sia stato inventato a Caltanissetta per deliziare gli emiri saraceni. L’origine araba di questo dolce sarebbe inoltre confermata dal fatto che i saraceni fosse abili pasticcieri, nonché i primi ad utilizzare la ricotta nella preparazioni dei dolci. La città di Caltanissetta, tra il IX e l’XI secolo dopo Cristo, era popolata da numerosi harem e secondo la ricostruzione più diffusa, furono proprio le concubine degli emiri ad inventare il cannolo. Da qui la spiegazione sulla sua forma, tipico richiamo a quello fallica: non sarebbe altro che una chiara allusione alle doti sessuali del sultano, all’idea di virilità e alla forza generatrice della terra. La forma inoltre ha anche una valenza superstiziosa e sarebbe un simbolo utilizzato contro il malocchio. Si racconta che con l’arrivo dei Normanni sull’isola, molte delle concubine scelsero di convertirsi al cristianesimo e di abbracciare la vita monastica. A tramandare l’antica ricetta del cannolo furono quindi le monache di clausura, in una versione pudicamente cristianizzata dalla sua originaria forma fallica.