La tragedia dell’affondamento del Piroscafo Verona si verificò tra Pellaro e Calamizzi intorno alle ore 12.30 e fu causata da un siluro lanciato da un sommergibile tedesco
L’11 maggio del 1918, durante la prima guerra mondiale, avvenne nello Stretto di Messina l’affondamento della nave “VERONA”. La tragedia, che si verificò tra Pellaro e Calamizzi intorno alle ore 12.30, fu causata da un siluro lanciato da un sommergibile tedesco. Sul grande piroscafo erano imbarcati 3000 soldati italiani diretti in Libia. Di questi perirono fra i flutti 812 persone. Le altre furono salvate non solo dalle navi di scorta del convoglio militare ma anche dalle imbarcazioni di reggini, soprattutto pescatori, che, accortisi dell’attacco, si lanciarono eroicamente in mare per soccorrere quante più persone possibili.
Oltre 60 piccoli battelli parteciparono all’operazione di salvataggio in condizioni di estremo pericolo data la presenza della nave fuori controllo e alla deriva. Le cronache raccontano che uno dei soccorritori, il settantenne Matteo Gatto, morì in mare risucchiato dal gorgo della nave in affondamento dopo aver portato a riva 30 uomini insieme a suo figlio Antonino e al sedicenne Giusppe Tripepi figlio del celebre deputato reggino Demetrio Tripepi. Letteralmente la gente di mare di Reggio Calabria dimostrò in quell’occasione di essere composta da “pescatori di uomini”.
Per commemorare i defunti che perirono e per ricordare gli eroici pescatori che parteciparono al salvataggio dei naufraghi, il Comune di Reggio Calabria e la Lega Navale Italiana, in collaborazione con la parrocchia del Sacro Cuore e il Centro Internazionale Scrittori hanno organizzato una cerimonia commemorativa che si svolgerà sul Lungomare Falcomatà, nell’area del Tempietto, alla foce del torrente Calamizzi.
La cerimonia, alla quale insieme al Sindaco Giuseppe Falcomatà e agli altri rappresentanti delle Amministrazioni comunale e metropolitana, prenderanno parte le autorità civili, religiose e militari della città, avrà inizio alle ore 11.30 e prevederà tra le altre cose anche il lancio in mare di una corona di fiori da un mezzo della Lega Navale ad opera di un giovane, Matteo Gatto, discendente di pescatori abitanti nell’omonimo rione. Nel corso della stessa cerimonia, si procederà alla cosiddetta “Chiamata delle barche”, con l’elencazione dei marinai che parteciparono ai soccorsi.
Nella stessa giornata, venerdi 11 maggio, alle ore 16.30 a Palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria darà vita ad un dibattito sul tema con la relazione del preside Agazio Trombetta autore del volume “Percorsi di ricerca nella grande guerra – il fronte marittimo meridionale d’Italia”.