Roccaforte è, consapevolmente o meno, custode d’Aspromonte, al quale molto ha dato ricevendo rare volte il meritato “grazie”
Quando andrai verso Roccaforte, guarda in alto e vedrai Vunì, il monte per i greci, semplicemente. C’è chi cammina verso il monte guardandosi sempre i piedi, preoccupandosi più di se che della via da seguire. Questo è colui che sbaglia, a ragione o a torto. Prima di indicare una strada, occorre orientarsi e noi lo facciamo osservando le stelle, quelle greche! Prendi la via di Gallicianò per andare a Vunì, fai con calma, sosta nelle piazze greche ed ascoltane la lingua. Qualcuno, senza averlo chiesto, ti accoglierà e ti aprirà la porta di casa e sarà come entrare nell’Aspromonte. Accetta e ringrazia, dopo aver compreso che sei sulla strada giusta. Tra i tanti dispensatori di consigli, sulla via non troverete di certo nessuno di noi, noi seguiremo la via del monte, quella di Vunì, ne sosterremo la popolazione ed il suo territorio. Ogni luogo sussurra la sua vocazione e bisogna saperla ascoltare e Roccaforte va ascoltata, nella sua delicatezza unica, con la quale accarezza buona parte delle bellezze più famose d’Aspromonte, senza mai stringerle, cosciente che la montagna non ha limiti o confini. Mete spesso toccate dal progetto PARKBUS 2018, dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte in collaborazione col Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Roccaforte è, consapevolmente o meno, custode d’Aspromonte, al quale molto ha dato ricevendo rare volte il meritato “grazie”. Una volta parlando di storia, in una terrazza che domina l’area grecanica, un giovane saggio ci disse: “Noi, prima di essere italiani, siamo greci. Non dimentichiamolo mai.” Non lo faremo. Se a te, che vai a Vunì, non ti pare di trovare evidenze di ciò sulla terra, rivolgiti al cielo e le stelle ti racconteranno della leggenda, del mito e della storia. Ci vorrà tempo per riconoscere questo valore, ma in Africa dicono che il cammino attraverso la foresta è lungo, solo se non si ama la persona che si va a trovare. Noi, Roccaforte, l’amiamo.