Reggio Calabria, sciolta l’Azienda Provinciale Sanitaria: arrivano i commissari e il Prefetto sospende la direzione generale
Nella seduta del Consiglio dei Ministri dello scorso 7 marzo, è stato deliberato lo scioglimento dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e l’affidamento della gestione ad una Commissione straordinaria composta dal dott. Giovanni Meloni, dalla dr.ssa Maria Carolina Ippolito e dal dott. Domenico Giordano. L’ASP di Reggio Calabria è stata sciolta per infiltrazioni della ‘ndrangheta. La decisione è stata presa su proposta del prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, in base all’esito dell’accesso antimafia eseguito nei mesi scorsi. Nelle more del perfezionamento della procedura di scioglimento con la firma del Presidente della Repubblica, il Prefetto Michele di Bari, con proprio provvedimento in data 12 marzo corrente, ha disposto la sospensione dell’Organo di direzione generale della predetta Azienda, ai sensi dell’art. 143, comma 12 del decreto legislativo 18 agosto 267, ed ha incaricato della gestione provvisoria dell’Ente la predetta Commissione Straordinaria.
Quello adottato oggi dal Consiglio dei Ministri è il secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Azienda sanitaria di Reggio Calabria. Un analogo provvedimento era gia’ stato adottato dal Governo nel 2008. Nello scorso autunno, inoltre, la stessa Azienda sanitaria di Reggio Calabria era stata commissariata dall’allora Commissario per il piano di rientro dal deficit sanitario per la Calabria, Massimo Scura, con la nomina a commissario dello stesso Scura, “a causa del perpetrarsi – fu scritto all’epoca nel relativo Decreto – della grave situazione di cattiva gestione caratterizzata da un immobilismo amministrativo e gestionale che ha impedito la possibilita’ di mettere ordine alla situazione pregressa, addirittura aggravandola“. Il commissario Scura motivò la propria decisione anche con “la necessità urgente e improcrastinabile di garantire un’immediata ed efficace azione di riordino dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, prevedendo l’individuazione di una competenza specifica per la gestione delle numerose ed eccezionali criticità che interessano la stessa, tra le quali, oltre a quelle segnalate dai Ministeri competenti, rivestono una particolare importanza quelle relative ad accertamenti e indagini promosse sia dalla Prefettura, su delega del Ministro dell’Interno, che dalla magistratura penale e contabile“. A motivare il Commissariamento fu, inoltre, “il mancato raggiungimento di obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi definiti nel quadro della programmazione regionale, con particolare riferimento all’efficienza, all’efficacia, alla sicurezza, all’ottimizzazione dei servizi sanitari ed al rispetto degli obiettivi economico-finanziari e di bilancio“. Lo scioglimento per condizionamenti della criminalità organizzata fu adottato dal Consiglio dei ministri nel 2010 anche per l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.
“Lo scioglimento dell’ASP di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose conferma il quadro che ho descritto giorni fa. Il governo non fa un passo indietro e continua il suo impegno per cambiare radicalmente la sanita’ calabrese a dispetto di chi si avvantaggia di questa situazione“. Cosi’ il ministro della Salute, Giulia Grillo, commenta in un tweet, la notizia dello scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni della ‘ndrangheta. “Il quadro in Calabria e’ veramente allarmante e penso che il decreto per la Calabria in questo momento sia una delle cose piu’ urgenti che il Consiglio dei Ministri dovra’ approvare; sto andando a parlare col premier Conte proprio di questo” ha aggiunto il Ministro Grillo. “Con i miei commissari – ha rilevato – arrivo a valutare anche una situazione di disastro economico mostruoso“. “Parlo di disastro economico mostruoso – ha spiegato il Ministro a margine della presentazione del rapporto al Parlamento sullo stato di attuazione della legge per la terapia del dolore – perchè tutte le aziende sanitarie e ospedaliere hanno chiuso i bilanci in negativo per decine di milioni di euro“. Il ministro ha quindi affermato di essere “molto preoccupata per la situazione calabrese: il 7 marzo e’ stata sciolta per l’infiltrazione mafiosa la Ast di ReggioCalabria e questo conferma la gravità della situazione calabrese che purtroppo, vi anticipo – ha affermato – non riguarda solo questa Ast ma riguarda anche altre aziende sanitarie“. In merito al decreto per fare fronte alla situazione di emergenza in Calabria, Grillo ha precisato che “la parte sanitaria è stata già illustrata agli altri ministeri. I tempi sono solo tecnici, e’ un decreto importante e lo stiamo ultimando; spero – ha concluso – che nell’arco di una decina di giorni vedremo il risultato“.
“Prendiamo atto del provvedimento con il quale il Consiglio dei Ministri, su proposta del prefetto di Reggio Calabria, ha deliberato lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale della citta’ calabrese per infiltrazioni della ‘ndrangheta e riteniamo che sia un atto tanto doveroso quanto, ancora una volta, doloroso. Le indagini faranno il loro corso, ma se le accuse verranno confermate sarebbe l’ennesimo caso di criminalita’ organizzata che si infiltra in uno dei settori chiave della societa’. Questa situazione non e’ piu’ tollerabile. Un plauso dunque alle Istituzioni, con in testa il prefetto Di Bari e la ministra Grillo, che sono state tempestive nell’individuare l’emergenza e non hanno fatto tardare la risposta dello Stato. L’augurio, infine, e’ che in Calabria si ristabilisca la legalita’ in ambito sanitario. Anche la Bicamerale di cui facciamo parte si impegna nel monitoraggio costante della situazione“. Cosi’ in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Antimafia.
“Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e il relativo commissariamento dell’Asp di Reggio Calabria e’ un provvedimento che si aspettava gia’ da giorni“. E’ quanto afferma, in una nota, l’europarlamentare M5s Laura Ferrara. “Il Ministro Giulia Grillo, nella sua visita di qualche giorno fa – prosegue Ferrara – aveva lasciato intendere che da tempo si stava lavorando in sinergia anche con altri Ministeri e fra questi proprio quello dell’Interno, sulle tantissime problematiche relativa ad una cattiva gestione della sanita’ calabrese. Quella di Reggio Calabria e’ un’azienda sanitaria provinciale che registra perdite per centinaia di milioni di euro a fronte dei tantissimi debiti, il servizio sanitario risulta essere decisamente carente e alcuni presidi ospedalieri, come abbiamo avuto modo di conoscere ancora meglio nelle settimane scorse, sono fatiscenti e non rispondono in maniera adeguata alle esigenze dell’utenza“. “Da calabrese – sostiene ancora l’europarlamentare – mi auguro che questa attenzione cosi’ alta da parte del Governo sulla nostra sanita’ possa restituire, una volta per tutte, ai calabresi il diritto a curarsi e farlo in sicurezza, ed agli operatori sanitari la garanzia di lavorare in un ambiente in cui si possa respirare finalmente aria di legalita’“.
“I cittadini non sono più disposti ad accettare alcun tipo di illegalità e infiltrazione mafiosa nella gestione della sanità. Sulla situazione in Calabria, già nei giorni scorsi il ministro Giulia Grillo aveva annunciato un decreto straordinario per risanare il quadro sanitario regionale, e lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria va di pari passo con questa doverosa linea di intransigenza con la criminalità che minaccia la salute dei cittadini“. Lo dichiara Dalila Nesci, deputata calabrese del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali e Antimafia. “L’atto, doveroso, di questa mattina chiarisce quale sarà l’impegno anche nei prossimi mesi: ridare ai calabresi un servizio sanitario efficiente, rigenerato e ripulito dall’illegalità. Da cittadina calabrese ringrazio in prima persona il ministro Grillo per quanto sta facendo e il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, dal quale è partita la proposta di scioglimento dell’Asp“, conclude Nesci.
“Fuori la mafia dalla sanità italiana.Già nel pomeriggio di domani incontrerò con il Prefetto Di Bari i componenti della Commissione straordinaria, il Prefetto Giovanni Meloni, il vice prefetto Maria Carolina Ippolito e il dott. Domenico Giordano, nominata per l’accesso all’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria. Voglio mettere a fuoco lo stato dell’arte e poter predisporre un piano d’azione condiviso anche con il Ministro Giulia Grillo. La nomina di una Commissione straordinaria per la gestione dell’ente è solo un primo passo in un percorso di smantellamento complessivo del sistema di malaffare costruito nell’ambito sanitario“. Lo dichiara il Sottosegretario Carlo Sibilia. E aggiunge: “Il forte legame tra ‘ndrangheta e la gestione della sanità emerso in questi mesi è molto preoccupante e richiede un’azione immediata. Il Governo porterà avanti un approccio intransigente avverso le azioni messe in campo fino ad oggi. Non si può più tollerare che la criminalità organizzata metta le mani sulla sanità a danno dei cittadini calabresi e delle istituzioni“. L’incontro del Sottosegretario rientra nella visita istituzionale in programma giovedì 14 e venerdì 15 marzo in Calabria e che lo porterà a toccare le Prefetture di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro.
“Io sono stato mandato via nonostante questi fatti li avessi segnalati da tempo“. Lo ha detto all’ANSA Giacomino Brancati, ex Direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, in relazione allo scioglimento dell’ente per infiltrazioni della ‘ndrangheta. “Non so se essere – ha aggiunto – contento o triste. Contento perche’ potrei dire: ‘Visto l’avevo detto’. Triste perche’, purtroppo, avevo ragione. Quando mi sono insediato abbiamo accertato in ogni angolo dell’Asp5 incrostazioni e personaggi, alcuni con tanto di nome e cognome. Personaggi che allora definii ‘incrostati come datteri di mare’ che governavano l’Azienda. Non so che tipo di mandato avranno i Commissari. Spero che abbiano gli strumenti per risanare l’interno dell’Azienda, posto che ci sia la liberta’ di poterlo fare e non gli ostacoli quotidiani, legulei che hanno condizionato l’ultimo periodo della mia gestione, aumentando la loro baldanza, comunque andassero le cose. Hanno preteso da me nomi e cognomi, che ho inserito in una lunga relazione, in cui ho elencato fatti e circostanze. Sono stato anche audito nella Commissione di accesso di fronte a decine di rappresentanti delle forze dell’ordine. Ed in quella sede ho notato una certa voglia di chiarimento ed approfondimento. Io ho riferito dei fatti che sono accaduti a me. Per quella vicenda e per come sono stato trattato dall’Azienda e, soprattutto, da chi mi aveva messo in quel posto, ci ho rimesso la salute“.
“Nessuno oggi puo’ sorprendersi o scandalizzarsi della decisione del Governo e del Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, che ne aveva fatto proposta in base all’esito dell’accesso antimafia eseguito nei mesi scorsi“. Lo afferma, in una nota, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, che parla di “provvedimento annunciato” in relazione allo scioglimento da parte del Consiglio dei ministri dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. “La mala gestione della sanita’ in provincia di Reggio Calabria – prosegue Calabrese – era nota a tutti. Auspichiamo che, oltre alla Commissione nominata per la gestione dell’Azienda sanitaria provinciale, si affidi ad esperti di acclamata fama e competenza la gestione della riorganizzazione dal punto di vista sanitario“. “Vengano al più presto individuati e assicurati alla giustizia – sostiene ancora il sindaco di Locri – i responsabili di questo scempio di ruberie e abusi che hanno portato ad una pessima e discutibile gestione con i noti disservizi per i cittadini. Fate pulizia e restituiteci il diritto alla salute per come garantito dalla Costituzione Italiana“.