Reggio Calabria, cittadini che passeggiavano con il cane o facevano attività motoria sono stati raggiunti dai Carabinieri e redarguiti a tornare subito a casa. Ma il decreto non prevede misure così restrittive: si può uscire a passeggiare e fare sport, l’importante è evitare assembramenti
L’emergenza Coronavirus ha sconvolto tutti, all’improvviso. Ma è nostro dovere, da testata giornalistica, cercare di fare chiarezza. Essere tramite tra la popolazione e le istituzioni. Tradurre in termini comprensibili a tutti, le normative emanate dal Governo. Fare proprie le domande e le esigenze della cittadinanza e porle agli amministratori pubblici. Consapevoli che viviamo un momento delicato e di grande emergenza, ci sentiamo oggi in dovere – con estrema cautela – di porre a tutte le autorità locali un problema rispetto a quanto si sta verificando a Reggio Calabria nelle ultime ore, dall’entrata in vigore del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio) del 9 Marzo. Infatti moltissimi cittadini di Reggio Calabria ci stanno contattando per segnalare episodi che riteniamo incresciosi: ben vengano, infatti, i controlli sul territorio al fine di accertare che tutti rispettano le norme varate dal Governo. Purchè non si esageri trasformando questa situazione in un vero e proprio Regime di Polizia.
In tanti, infatti, ci hanno segnalato che nelle ultime ore sono stati redarguiti dai Carabinieri, nel centro cittadino, perchè stavano passeggiando in strade isolate, in molti casi semplicemente per consentire al proprio cagnolino di fare i bisogni. “Non si può passeggiare, dovete tornare subito a casa” hanno evidenziato i militari sul corso Garibaldi nella serata di ieri a quei pochissimi cittadini che, mantenendo le distanze di sicurezza ed evitando assembramenti, erano usciti con il cane a sgranchirsi un po’ le gambe. “Sto semplicemente portando il cane a fare cacca“, “Mi dispiace non si può. Torni al più presto” ci riferiscono in tanti dal Lungomare e dal corso Garibaldi.
Senza entrare nel merito sulle polemiche relative al decreto varato dal Presidente Conte (“è giusto“, “è sbagliato“, “è leggero“, “è esagerato“, “è confusionario“, bla bla bla), ci limitiamo ad analizzarlo riportando le stesse dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, che ha chiarito in più occasioni che “non è vietato uscire di casa“. Tutte le istituzioni stanno sconsigliando spostamenti e viaggi se non per comprovati motivi di lavoro, salute o “situazioni di necessità“. Ma il concetto di “necessità” è molto aleatorio e soggettivo, perchè chi può negare a un cittadino che sia necessario portare il cane a fare la cacca fuori dal proprio appartamento? E se i bar, le gelaterie, i fast-food sono aperti dalle 6 alle 18, significa che potrebbe essere necessario per chiunque andare a prendersi un caffè se a casa si è rotta la macchinetta o persino gustarsi un gelato per una necessità del palato? Qualora non fosse contemplata questa necessità, le gelaterie dovrebbero essere chiuse!
Anche i negozi di abbigliamento sono regolarmente aperti: come si può vietare a una persona che ha rotto le scarpe e quindi ha la necessità di acquistarne un nuovo paio, di recarsi in un negozio che è appunto aperto al pubblico come consentito dal decreto emanato dal Governo?
A proposito del decreto, l’abbiamo analizzato in modo dettagliato. Anche perchè è molto breve. L’articolo 1 prevede, al comma 2, il divieto “sull’intero territorio nazionale di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico“. Non è, quindi, vietato uscire, passeggiare nei parchi, sui marciapiedi, nelle isole pedonali, dove ci pare, purchè non facciamo gruppi di persone a distanza ravvicinata.
Lo stesso articolo 1 del decreto, al comma 3, prevede che “lo sport e le attività motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile onsentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro“. Quindi si può passeggiare, si può camminare (si tratta, appunto, di “attività motorie“), purchè si mantenga la distanza di sicurezza e non si creino assembramenti di persone.
Non c’è alcun divieto a uscire di casa e a passeggiare, a meno che appunto non si creino capannelli di gente. E non è il caso delle segnalazioni avute nelle ultime ore da Reggio Calabria, dove persone completamente isolate sul Lungomare e sul Corso Garibaldi si sono viste avvicinare dalle forze dell’ordine che gli hanno intimato l’immediato ritorno nelle loro abitazioni.
Non trasformiamo quest’emergenza in uno “Stato di Polizia” degno delle peggiori dittature: già la situazione è difficile e delicata per tutti, basterebbe avere un po’ di buon senso per controllare che tutto vada per il verso giusto. Piuttosto, controlliamo in modo attento e meticoloso tutti coloro che sono tornati dal Nord Italia, almeno per i prossimi 14 giorni, affinchè rispettino la quarantena obbligatoria imposta dall’ordinanza della Regione Calabria. Soltanto da lì può partire un eventuale focolaio dell’epidemia.
Per tutti gli altri, stare all’aria aperta e fare attività fisica è invece consigliato dagli esperti non solo per stare bene e in forma, ma anche per rinforzare il proprio sistema immunitario e respingere qualsiasi virus (compreso questo nuovo Coronavirus), che circola d’inverno non perchè fa freddo ma semplicemente perchè le persone frequentano luoghi chiusi e affollati. Passeggiare all’aperto, invece, ovviamente evitando assembramenti, può fare solo bene. E state tranquilli che con lo stato d’animo che c’è in giro, nessuno sarà così idiota e suicida da fare assembramenti. Controllate pure, ovviamente, che ciò non avvenga. Ma non esagerate prendendovela con chi sta semplicemente facendo quattro passi in piena salute, sicurezza e soprattutto senza violare alcuna norma del dpcm varato dal Governo.
Lo stesso Governo, nel sito istituzionale, risponde alle domande frequenti sul Decreto. Riportiamo quelle relative all’attività all’aperto:
È consentito fare attività motoria?
“Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo”.
Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
“Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa)”.
L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito?
“Sì, parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro”.
Infine, riportiamo anche il vademecum pubblicato dalla Polizia di Stato, che conferma come sia possibile uscire per far fare i bisogni ai cani, camminare, correre e passeggiare per svolgere attività fisica: