Un CBD per ogni problema

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Il CBD ha effetti esclusivamente benefici, non solo sulla nostra mente, ma anche su gran parte degli altri organi e sul nostro corpo in generale

Il cannabidiolo, ovvero il CBD, ha effetti esclusivamente benefici, non solo sulla nostra mente, ma anche su gran parte degli altri organi e sul nostro corpo in generale, funzionando anche come antinfiammatorio e analgesico. Poche sono le sostanze che sono in grado di agire sul nostro organismo in maniera completa come il CBD. Il CBD è una delle sostanze che si trovano nella cannabis e che viene illustrata nelle sue proprietà e utilizzi in questo articolo.

Tali proprietà erano conosciute nei tempi antichi, come dimostrano dei trattati di medicina cinese di più di 3000 anni fa, ma sono stati in seguito trascurato e infine ignorati a partire dagli anni ’30 del secolo scorso. Solo di recente sono state riportate alla luce da quegli scienziati cui è stato permesso di studiare la cannabis e, soprattutto, i suoi composti chimici. A parte il THC, che è generalmente il più conosciuto, vi sono infatti molteplici sostanze nella cannabis su cui aziende farmaceutiche e studiosi di medicina hanno posto particolare attenzione, riconoscendone le proprietà curative, prima tra tutti il CBD.

Meccanismi di azione del CBD

La chiave dell’azione ad ampio spettro del cannabidiolo risiede nella circostanza che nel nostro corpo si lega ai recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide. È stato appurato, in vent’anni di studi, che esso ha innanzitutto una funzione pro-omeostatica, il che significa che è favorisce il ritorno dell’organismo allo stato antecedente a una perturbazione, funzione che coinvolge la totalità del corpo. Ciò si nota soprattutto nel caso dell’epilessia, disturbo per il quale il CBD si è dimostrato essere un rimedio particolarmente efficace, complice anche l’attività neuroprotettrice.

Legandosi anche ai recettori della serotonina e GABA, oltre a quelli del CB1, il cannabidiolo ha un’influenza molto positiva sulle facoltà mentali, in particolare la memoria, le facoltà cognitive, aumentando la capacità di concentrazione, ma anche affettive. Si ritiene a questo proposito che il CBD possa essere un valido aiuto per combattere gli stati d’ansia di vario tipo (da quella da stress post-traumatico, quella sociale e quella cognitiva), per la depressione e per rallentare l’insorgenza o alleviare gli episodi psicotici della schizofrenia. La sensazione di rilassamento migliora anche la qualità del sonno per gli insonni e va a coinvolgere anche il sistema muscolo scheletrico, riducendo gli spasmi nella sclerosi multipla e agendo come mio rilassante anche per gli sportivi nelle fasi di riposo.

Si devono al CB2, invece, le proprietà antinfiammatoria e analgesica che sono sfruttate principalmente per alleviare i dolori reumatici e per trattare patologie come l’artrite, di natura essenzialmente infiammatoria. Come antidolorifico è utilizzato da molte donne per i dolori mestruali e sembrerebbe anche supportarle per i fastidi che si incontrano in menopausa.

Una tantum o in dosi più contenute il CBD viene utilizzato prevalentemente per la sensazione di rilassamento e di pace che può provocare, quindi come supporto per situazioni particolarmente stressanti o per accompagnamento in un momento di relax. In questo senso si sta cercando di saggiare i suoi effetti per diminuire il craving dei tossicodipendenti, per consentire loro di uscire dalla situazione di assuefazione.

Per ottenere dei prodotti che contenessero un alto contenuto di CBD e che quindi potessero essere usati per le situazioni che sono state descritte prima, la scienza agraria e i coltivatori si sono adoperati per creare e far crescere delle piante di cannabis sativa che avessero un basso livello di THC (in linea con la legislazione europea e per non annullare alcuni dei benefici del cannabidiolo), ma innalzando quello del CBD.

Il settore agrario

Queste coltivazioni sono perfettamente legali e hanno ravvivato la lunga tradizione di coltivazione della pianta di cannabis che vantava l’Italia prima del proibizionismo, con conseguenze da non trascurare. Il settore agricolo ha infatti fortemente beneficiato dell’apertura concessa per la coltivazione di cannabis ad alto contenuto di CBD. Nel settore gli introiti sono quasi raddoppiati in pochissimi anni, in quanto si è registrata una domanda crescente per questi prodotti.

Parallelamente sono sorti nel nostro paese punti di vendita sia online che non, che si sono specializzati nel commercio della canapa ad alto contenuto di CBD ad uso tecnico, nonché di altri prodotti ad essa legati come l’olio CBD e le sementi, idonee ad essere utilizzate come alimento a partire dal decreto del Ministro della Salute del 4 novembre 2019.

Sulle piattaforme e-commerce, come per esempio su Justbob.it, e nei growshop, si possono trovare molteplici varietà di questo tipo di marijuana, con l’intento di soddisfare esigenze e gusti di ogni cliente. In particolare, la percentuale di CBD può essere altamente variabile, arrivando anche a superare il 20% e negli oli anche di più. È evidente infatti che chi fa ricorso alla cannabis ad alto contenuto di cannabidiolo a scopo terapeutico necessiterà di concentrazioni più elevate, per un effetto più marcato. Tuttavia, anche altre varietà sono molto apprezzate soprattutto per i sapori che vanno da quelli con maggiori sfumature fruttate ai sentori più forti del legno e della terra. Non manca modo e occasione, insomma, per poter provare il relax che il CBD regala, assaporandone anche i molteplici aromi e gusti che il mercato può offrire.

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