“La gente in Italia ha più paura della multa che del contagio e questo perché il popolo si è lasciato sottomettere credendo ciecamente a tutto ciò che gli è stato propinato”
Pubblicare e prendere in considerazione voci fuori dal coro, in Italia, significa ormai essere additati come fautori o promotori di fake news. Ed è quello che è accaduto anche a noi di StrettoWeb, dopo aver pubblicato e dato notizia, visto che non è altro che il nostro compito, di un tweet postato sul noto social da Alicia Erazo, Alto Commissario internazionale per i diritti umani del CIDHU (letteralmente “Commissione Internazionale dei Diritti Umani” legata all’ONU) per l’Europa, l’Asia e l’Oceania. Dopo la pubblicazione e la condivisione dell’articolo (Coronavirus, lanciato l’allarme all’ONU e chiesto l’intervento di Trump: “In Italia il governo ha violato i diritti umani”) sui social, si è scatenato il putiferio: Facebook si è preso la briga, nonostante tutto ciò che gira sui social, di marchiare il nostro post come bufala e persino un giornale come Open si è scomodato, correndo a dimostrare, secondo loro, che la Erazo non ha voce in capitolo in materia di diritti umani. Ma così non è e per dimostrarlo l’abbiamo intervistata, facendoci spiegare la sua posizione, proprio come qualsiasi giornalista dovrebbe fare prima di gridare alle fake news.
Alicia Erazo ha spiegato in modo approfondito la propria idea: “Molte frontiere sono state chiuse in tutto il mondo, tanto che abbiamo dovuto rimandare un importante congresso del’ONU che era previsto a New York per marzo dal titolo “Il ritorno degli angeli“, nel corso del quale avremmo discusso del futuro di migliaia di bambini. Ma questa è solo una delle tante importanti azioni, a livello mondiale, messe in stand-by da quella che è stata trattata come un’emergenza sanitaria devastante e invece era tutt’altro”. E’ dura l’opinione di Alicia, a tratti sembra quasi sfociare in una deriva complottistica, ma effettivamente così non è.
“In Italia le misure di contenimento sono state eccessivamente restrittive rispetto alla portata dell’epidemia” ha detto il commissario per i diritti umani. “Basti pensare al fatto che molti dei morti, ufficialmente per Covid-19, sono stati cremati e non c’è stata la possibilità di appurare la reale causa del decesso. Per molti di loro non è certo che sia stato il virus a condurli alla morte e nessuno si è preso la briga di fare analisi più approfondite in questo senso. Perché se non ci sono certezze, le misure sono state così estreme? Perché agli italiani sono stati tolti così tanti diritti senza che il popolo pensasse minimamente di ribellarsi a questo assurdo stato di fatto? Le conseguenze, i cittadini italiani, le pagheranno per anni. Ancora adesso stanno ripartendo poche attività e le misure, in alcuni casi, sono ancora assurde. Basti pensare, una per tutte, alla mascherina: un uso prolungato della stessa danneggia la salute, altro che proteggerci, e lo dicono tutti i medici”.
“In questi mesi – prosegue Alicia che l’Italia la conosce bene perché vi opera da anni, al fianco di bambini in difficoltà e quasi ‘invisibili’ al resto del mondo – sono accaduti troppi episodi non degni di un Paese civile come dovrebbe essere l’Italia. Non è pensabile che si faccia il Tso ad un cittadino che sta solo esponendo la propria opinione sulle mascherine”, opinione per altro indiscutibile. “O ancora: è da Paese civile il fatto che un singolo cittadino, in una spiaggia vuota, venga inseguito dalle forze dell’ordine come se fosse il peggiore dei criminali? Sono stati violati, in questi mesi, diritti umani fondamentali e gli italiani si sono adeguati a questo venire meno dei loro diritti, forse a causa della politica che da troppi anni li ha sottomessi facendo credere loro di doversi sempre adattare ad ogni imposizione, anche la più ingiusta”.
Alicia Erazo si schiera anche ad assoluto sfavore dell’app ‘Immuni’: “E’ vero che al giorno d’oggi basta poco per essere sempre tracciati, ma scaricando quell’app diamo il nostro consenso per essere perennemente controllati. Ma non solo: anche i braccialetti elettronici ipotizzati da qualcuno per il ritorno a scuola degli studenti sono al limite dell’illegale. Davvero gli italiani sarebbero disposti a mandare i loro figli in classe come se fossero dei prigionieri di Guantanamo?”
“La gente in Italia ha più paura della multa che del contagio – continua Erazo -, e questo perché il popolo si è lasciato sottomettere credendo ciecamente a tutto ciò che gli è stato propinato. Io non dico che il Coronavirus non esista, assolutamente, non alimento complotti e teorie varie, e rispetto alla discussione se sia naturale, artificiale, di laboratorio, di un pipistrello, non entro proprio nel merito perchè è un discorso meramente scientifico sulle sue origini che non modifica affatto le sue implicazioni sulla nostra vita. Però ritengo che bisogna informarsi bene, dagli esperti, per capire che la letalità non è così alta come ci è stato fatto credere, e che quindi bisogna contenere il contagio con misure di buon senso come il distanziamento, l’igiene delle mani ecc. ecc. ma senza esagerare con chiusure assolutamente ingiustificate da una situazione sanitaria non così allarmante come hanno imposto in Italia. Ciò che vedo, ora, sono milioni di italiani ridotti alla fame, in molti casi senza aiuti reali dal governo. Come si può credere che portare i propri cittadini al suicidio sia la strada giusta?”.
Alicia Erazo si è quindi rivolta a Trump in quanto Presidente degli Stati Uniti d’America perché, spiega, “sono molto vicina ad un membro dell’operazione “Tempesta” che qualche settimana fa ha compiuto un operativo impressionante a favore dei bambini, e perché opero negli USA, la più grande e liberale democrazia del mondo, che è un alleato internazionale dell’Italia. Inoltre non mi sto rivolgendo soltanto al Presidente Trump, ma l’ho già fatto anche all’Alto Commissario per i Diritti Umani ONU, Michelle Bachelet e infine a tutti gli organismi mondiali dei diritti umani”.
E Michelle Bachelet è proprio l’ago della bilancia, ovvero colei le cui posizione dimostrano che StrettoWeb non ha pubblicato alcuna fake news in merito: nelle ultime settimane ha in più occasioni criticato l’uso della forza in alcuni paesi del mondo durante l’emergenza Coronavirus. Non ha citato questi Paesi, ma è palese che quanto accaduto in Italia non ha eguali in alcuna democrazia occidentale in termini di privazioni delle libertà personali garantite dalla Costituzione. Basti pensare ad un tranquillo cittadino che, mentre passeggia da solo in spiaggia, viene inseguito come se fosse il peggio dei criminali, come accaduto a Rimini.
Ma non solo, perché sull’incostituzionalità dei decreti del Governo e dei comportamenti estremi adottati dallo Stato sui territori c’è un dibattito importante, approdato anche in Parlamento con la discussione di una mozione a cui il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Federico D’Incà ha risposto in Aula alla Camera dei Deputati: “Sappiamo di aver dovuto comprimere i diritti in una maniera senza precedenti nella storia della Repubblica. E’ stato doloroso per tutti. Non auguro a nessun governo, in futuro, di dover adottare decisioni tragiche. La scelta è stata: Garantire la salute limitando le libertà”.
Si tratta di un tema più che attuale, sul quale si può avere divergenza di opinione, ma non c’è alcuna bufala o fake news. L’unica disinformazione è indubbiamente quella di chi non approfondisce l’argomento e da’ per scontato che non può accadere nulla oltre il proprio steccato culturale, additando come complottista chi prova ad andare a fondo dell’argomento e giunge ad una conclusione differente da quella comune.