Brutto episodio che si è verificato prima di Juve-Atalanta, il tecnico Gasperini e lo staff contro un tifoso solo per aver urlato “forza Napoli”
Chi scrive è un meridionale. Fiero e orgoglioso di esserlo. Così come fiero e orgoglioso di essere italiano. E, statene certi, per chi come me prova umilmente a raccontare il calcio italiano non è mai stata una questione di Nord e Sud. Si può avere simpatia e piacere nel vedere cosa sta facendo l’Atalanta così come lo si aveva nel vedere cosa faceva il Napoli di Sarri. Ma mai, e dico mai (e non ci sono dubbi sia così), Gennaro Gattuso – uno degli uomini che nel calcio incarna al meglio il meridione e che oltretutto adesso allena anche una squadra del Sud – si è permesso di fare qualche affermazione o alludere al Nord in maniera discriminatoria. Mai. Anche perché al Nord ha fatto le sue fortune da calciatore. Ed è anche normale sia così. Ma se lui è stato così sempre esaltato da tanti nel mondo pallonaro per le sue doti extra calcistiche, per i valori che incarna a livello umano, non comuni a tutti, forse questo ci dovrebbe far riflettere. Non che bisogna sminuirle, sia chiaro, ma se Gattuso è tra i pochi a distinguersi per un comportamento “normale”, allora gli altri sono tutti “sbagliati”.
E allora non continuate a “menarcela” con gli spot sul razzismo, con il solito falso moralismo di chi in privato smaschera la sua vera natura, con la “storiella” della discriminazione territoriale, gli annunci negli stadi e le multe alle società. Lasciatecelo dire: non servono a niente. Non servono a niente quando poi un tifoso del Napoli viene definito “terrone del cazzo” da un rappresentante dello staff dell’Atalanta.
Di che cosa stiamo parlando? Per quale motivo tutto questo? Perché continuare a far vedere al mondo intero la “maschera” buonista di tanti che invece senza telecamere mostrano qual è loro vera natura? Lasciate che esca fuori e che tutti la guardino e si facciano un’idea. Non si apprezza di più un Mihajlovic che, a costo di essere impopolare, dice quello che pensa? Ma almeno lo fa pubblicamente e senza nascondersi.
Ecco, ora, ripeto, “non ce la menate” con tutte queste storie. La vera indole di un uomo spunta fuori a prescindere, che sia di Milano, Roma o Palermo. E, come in tante situazioni, non bisogna generalizzare. Ma se l’andazzo è questo non c’è più nulla di cui meravigliarsi. Neanche di chi parla di “meridionale inferiore”. Non c’è più nulla di cui meravigliarsi se si continua a stare dietro all’eterno dualismo Nord-Sud. E sono sempre più convinto di una cosa: l’Italia è unita solo quando gioca la Nazionale. Mi sbaglierò? In basso ecco il video dell’episodio.