Reggio Calabria: il famoso intellettuale, protagonista della vita culturale della città della fine del Novecento, è morto ieri a 88 anni
È morto ieri a Reggio Calabria, città dove era nato e con cui aveva sempre vissuto un rapporto intenso tanto da renderla protagonista del suo mondo intellettuale, Mimmo Scappatura, scrittore, poeta, animatore culturale, intellettuale di primo piano della vita cittadina tra gli ultimi decenni del Novecento e il nuovo secolo. Dopo una giovanile collaborazione ad alcune riviste regionali tra le quali Calabria Letteraria di Emilio Frangella e Calabria Sconosciuta di Giuseppe Pensabene, la sua vita culturale ebbe una svolta profonda con la creazione, nel 1978, de “Il Grifo”. Nato al principio solo come una galleria d’Arte, negli anni a seguire e per quasi quarant’anni andò sempre più caratterizzandosi come un centro culturale di prim’ordine: da Ciccio Errigo a Rodolfo Chirico, da Vincenzo Paladino a Antonio Piromalli, da Nunzio Bava a Crista per citarne solo alcuni sono state decine gli artisti, i poeti, i critici e gli scrittori che, anche quotidianamente, si sono visti frequentare quelle stanze di via del Torrione. Un’intera stagione culturale cittadina a confrontarsi e a scontrarsi, a parlare e a intrattenersi, nella sua grandezza e nella sua miseria, tra le sedie di una traversa del Corso. Negli anni Novanta ebbe l’intuizione di unire un gruppo di questi artisti raccogliendo i poeti dialettali e fondando “L’accademia del dialetto Calabrese” quando ancora questo tipo di poesia non era del tutto vista come una poesia di piena dignità come le altre e, forte di alcuni nomi tra cui Giuseppe Morabito, Pasquale Calcaramo, Mimmo Martino, Luigi Campagna, cominciò a farla conoscerla in giro per la città e per la provincia in recitals applauditissimi che fecero da premessa alla nascita di una sezione teatrale. Legati al suo intenso rapporto con la città anche i suoi libri. Tra i principali: “Memorie Reggine”, con cui aveva esordito nel 1988, un libro in cui ripercorre ricordi degli anni giovanili nel mondo rionale assieme a vecchie storie popolari, “Gli animali nei proverbi reggini” nel 1991, in cui riprende e commenta proverbi e modi di dire della parlata popolare sui singoli animali, “Nicola Giunta (secondo lui)” in cui ripercorre aneddoticamente i suoi ricordi degli anni accanto al poeta reggino e forse la sua opera più impegnativa, una “Antologia dei Poeti Dialettali di Reggio Calabria e Provincia”, nel 1990, in cui per la prima volta vengono raccolti e recensiti tutti i poeti dialettali della provincia di Reggio, che giunse alla seconda edizione.