La versione di un amico stretto del Capo di Stato Maggiore, l’avvocato Tommaso Paola Rossini, è molto differente rispetto a quanto era stato affermato nelle ore successive al decesso: “il colonnello Salvatore Gagliano è stato costretto a vaccinarsi per dare l’esempio agli altri Carabinieri”
“Sono molto arrabbiato, è morta una persona a me molto cara era un Comandante dei Carabinieri, sono scioccato dopo una chiamata fatta alla moglie e ai familiari”. A parlare è l’avvocato Tommaso Paola Rossini, un amico del colonnello Salvatore Gagliano, Capo di Stato Maggiore presso il Comando interregionale Carabinieri “Culqualber” di Messina, deceduto l’8 dicembre secondo fonti ufficiali a causa di una polmonite da Covid-19. L’uomo però, in un video pubblicato sui social, ci tiene a raccontare la sua versione dei fatti, perché conoscente stretto del Comandante. Secondo quanto affermato, non sarebbe vero che il decesso sia stato causato da complicanze legate al Covid-19: “era un colonnello molto importante, pensate che il Capo Alfa dei Gis si fidava molto di lui, nel 2014 gli aveva inviato una lettera per una situazione di difficoltà vissuta dai Carabinieri. Questa è una storia assurda, (Gagliano, ndr) ha resistito al vaccino fino a 10 giorni fa, quando poi ha ricevuto la lettera dal Comando che gli ha imposto di vaccinarsi. Non ho alcun problema a dire come sono andate le cose, me lo ha raccontato lui 9 giorni fa e quindi conosco perfettamente la situazione. Il colonnello è stato costretto alla somministrazione del farmaco a causa del malcontento generato all’interno dell’Arma per il DL che ha reso obbligatorio il vaccino anche per i militari. ‘Sono moralmente costretto, credo nei Carabinieri’, diceva fino a 10 giorni fa. ‘Per il momento mi è andata bene perché sono già passati due giorni, ho solo un po’ di febbre ma è tutto a posto’, sono state le sue ultime parole quando ci siamo sentiti. Per me era un grande amico, pranzavo insieme a lui quando era ai Ros di Bari, passavamo insieme i Capodanni”.
“La versione ufficiale del Comando dei Carabinieri dice che Gagliano è morto di Covid, pensate cosa hanno avuto il coraggio di dire, l’hanno mascherata bene. Il colonnello aveva una patologia che stava curando, per lui il vaccino era sconsigliato, ma doveva dimostrare che lui da Comandante lo aveva fatto. Era di una professionalità, di una garbatezza, un uomo stimato da tutti. E’ giusto che si sappia la verità: non è stato il Covid a complicare la sua patologia, è stato il vaccino. Ora per me è una battaglia personale, perché eravamo amici, deve uscire la verità, per rispetto dei suoi familiari e dei suoi colleghi, mi venissero ad ammazzare, parlerò con i documenti alla mano. Porterò il suo audio che mi ha mandato su Whatsapp pochi giorni prima di morire”, ha affermato nel video l’amico del colonnello Salvatore Gagliano.