Alcune precisazioni da parte dell’Associazione Ferrovia Valle Alcantara
In merito all’articolo pubblicato su Strettoweb in merito alla “Linea Alcantara-Randazzo”, del 21 marzo 2022, l’Associazione Ferrovia Valle Alcantara ha inviato una nota di precisazione. Di seguito il testo completo:
“Egregio Direttore,
in merito al vostro articolo come da oggetto desideriamo fare alcune doverose precisazioni in quanto chiamati in causa: [ l’Associazione che mi pregio di rappresentare in qualità di Presidente si è costituita nel 2016 allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, – attraverso manifestazioni quali promozione di dibattiti ed eventi attraverso i mezzi di informazione cartacei/social -, al ripristino e riutilizzo della ferrovia Alcantara-Randazzo; così come divulgato nel nostro comunicato stampa del 17/03/2022 (allegato insieme a codesta missiva), contemporaneamente all’annuncio del ripristino ai fini turistici della tratta ferrata abbiamo sottoscritto una Convenzione con la Fondazione Ferrovie dello Stato che nei fatti ci rende i portavoce della Fondazione stessa nel territorio alcantarino, quindi un “canale preferenziale” fra il Gruppo FS e gli Enti valligiani. Fatte queste premesse, riteniamo di dover chiarire innanzitutto che l’associazione Ferrovie Siciliane (rappresentante Russo) il portale Sicilia in progress ed il comitato pro ferrovia valle alcantara (rappresentante Di Maria) NON hanno in alcun modo rapporti di collaborazione con la nostra Associazione convenzionata, nè ci sono mai stati “tentativi di aprire una qualsiasi interlocuzione” con il nostro sodalizio; evidenziamo che l’unica Associazione di cultura ferroviaria a Messina con cui abbiamo una proficua e fattiva cooperazione, oltre che una sincera amicizia, è l’Associazione Ferrovie Siciliane – AFS (Presidente Dott. Roberto Copia), anch’essa convenzionata con la Fondazione FS ma già in rapporti di collaborazione con le società del gruppo Ferrovie dello Stato da diversi anni.
Vorremmo smentire i rappresentanti delle compagini che ci accusano di aver sempre “patteggiato” per un ripristino esclusivamente turistico citando l’art. 3 punto “a” del nostro Statuto (consultabile sul nostro sito internet e peraltro regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate di Giarre), che recita “L’Associazione ha per scopo la valorizzazione ed il riuso, tramite la sensibilizzazione delle istituzioni e del dialogo con le società del Gruppo Ferrovie dello Stato…..sul riutilizzo della ferrovia Alcantara-Randazzo esclusivamente come ferrovia commerciale e/o turistica”, un punto cardine su cui si fonda il nostro sodalizio; noi stessi affermiamo da tempo, è vero, che il ripristino turistico è ad oggi l’unico modo di riconsegnare alla collettività questa infrastruttura, abbandonata dal 1996, in condizioni efficienti, pulita e ripristinando la legalità venuta a mancare in questo ventennio di degrado ed incuria; sosterremo come da Statuto (ovviamente!) un eventuale futuro ripristino anche al traffico commerciale, allo stato attuale impossibile da sostenere anche economicamente. Doveroso rammentare che un qualsiasi studio di fattibilità, qualsiasi stima dei costi, qualsivoglia progetto inerente il riutilizzo della ferrovia è di esclusiva competenza dell’ente gestore, ossia Rete Ferroviaria Italiana, ogni altro studio/documento/stima prodotti, non avendo alcun crisma di ufficialità non sono da considerarsi affatto! Le teorie eccentriche di codesti personaggi che ci chiamano in causa, basate su cifre e teorie MAI suffragate da carteggio ufficiale dell’ente gestore sono certamente frutto di una mancata conoscenza del progetto di ripristino turistico della tratta ferrata in questione che, al contrario di quanto asseriscono, vedrà finalmente protagonista la valle Alcantara di un rilancio in termini economici, turistici e di visibilità nel medio e lungo termine; e no, non saranno pochi treni al mese, nessuna “esigua utenza di nicchia”, qualsiasi tesi proveniente da fonti non ufficiali è da bollarsi come FAKE NEWS!
La ferrovia Alcantara-Randazzo, come recita il comunicato ufficiale del gruppo FS, verrà ripristinata secondo i dettami della legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche e attingendo ad una parte dei 435 milioni totali disponibili in un capitolato specifico del PNRR dedicato alle ferrovie storiche mediante il Ministero della Cultura, ad oggi unico importo ufficiale conosciuto e destinato anche all’Alcantara-Randazzo, alla NotoPachino ed alla Agrigento-Porto Empedocle. Desideriamo infine rendere edotti i lettori, sebbene i nostri recapiti telefonici e mail siano facilmente rintracciabili sul nostro portale web e sulla nostra pagina Facebook, che non ci è stato recapitato alcun “invito” a presenziare al sit-in organizzato da costoro, non saremmo comunque andati a fare questa “passerella” per correttezza ed onestà intellettuale di chi segue le nostre attività, ma anche e soprattutto nei confronti dei nostri soci che a più riprese in questi anni su vari forum online e su Facebook sono stati attaccati da questi soggetti anche sul piano personale con epiteti coloriti che facciamo a meno di riportare: ci sta non condividere opinioni differenti da quelle che si hanno, non è invece tollerabile la mancanza di rispetto del nostro lavoro da parte di questi tizi, ma sappiamo che lo stile e l’educazione non si possono comprare, per cui… ]”.