“Mi trovo in mezzo tra la Procura e la Procura Federale, non è che arrivo io e dico chi è colpevole e chi no però la cosa bella dello sport è che si può morire e poi rinascere“. È quanto dichiarato dal ministro dello Sport Andrea Abodi, rispondendo alle domande dei media presenti in Transatlantico alla Camera, sulla situazione della Juventus e su quali conseguenze giuridiche e sportive possano esserci per il club bianconero.
“Se bisogna fare un’autopsia ricordo che è successo a tante squadre: è successo al Napoli, al Palermo, la stessa Juve – aggiunge – A costo di essere considerato un pericoloso sognatore credo che debba arrivare il momento della chiarezza e della responsabilità“.
Abodi ha poi parlato della rateizzazione delle che tasse che i club di Serie A dovranno saldare entro il 22 dicembre, dopo che i pagamenti erano stati sospesi per due anni per via della pandemia. “Siamo contrari a delle norme ad hoc per le società sportive e di serie A in particolare. – ha dichiarato il ministro – Le società sportive rientrano nel novero delle imprese e non ci sono le condizioni per mettere a disposizione strumenti esclusivi. L’opinione pubblica non capirebbe. Ci rendiamo conto dell’importanza di questo settore dal punto di vista della socialità e della comunicazione, ma non riteniamo ci siano le condizioni per mettere a disposizione strumenti che siano esclusivi del settore“.