Angela Robusti, la Greta buona che non piace ai radical-chic

Il nobile impegno di Angela Robusti per Reggio Calabria e le balorde polemiche dei soliti arroganti, supponenti e invidiosi radical-chic

StrettoWeb

A Reggio Calabria lo scorso agosto è arrivata Angela, una ragazza di appena 33 anni che si è trasferita in città per motivi di famiglia. Il compagno, tale Pippo Inzaghi, aveva accettato l’oneroso e delicato incarico di allenatore della Reggina. I comprensibili dubbi della coppia erano svaniti dopo l’ormai leggendario incontro di Formentera con Saladini, il datore di lavoro del compagno. E così Angela, nata e cresciuta nel profondo Nord, è arrivata a Reggio mettendo piede per la prima volta nella sua vita in Calabria.

Laureata in Architettura, nota e affermata nel suo lavoro di Wedding & Event planner, Angela ha scoperto una città “meravigliosa“, ma ha notato subito “il contrasto tra la bellezza e la noncuranza“. E allora ha deciso di impegnarsi per dare il suo contributo. Concreto, letteralmente fisico. E lo ha fatto con semplicità, in modo totalmente genuino. “Per ricambiare, almeno in parte l’enorme affetto che ci circonda” ha annunciato lo scorso ottobre quando, insieme ad un’amica, ha presentato sulla sua pagina Instagram il progetto ‘Noi amiamo Reggio’, “con l’augurio di rendere ancor più bella questa città“. Si sono vestite da giardiniere e hanno iniziato a potare le piante, pulire le aiuole, dare al centro storico il decoro perduto per l’inadeguatezza e il disinteresse della classe politica locale.

Quel progetto è andato avanti, è cresciuto. Neanche la gravidanza ha fermato Angela che in questi mesi ha continuato a sudare – letteralmente – per Reggio. In modo gratuito e disinteressato. Con la sua testimonianza di vita ha portato più turisti a Reggio di dieci anni di campagne promozionali pubbliche. Ha fatto conoscere il volto più bello della città, l’ha promossa ed esaltata in tutti i modi, si è fatta coinvolgere nel tessuto sociale di chi l’ha voluta apprezzare come l’associazione Corredino Sospeso o il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci.

Angela Robusti meriterebbe una statua a Reggio Calabria. Tutti i partiti politici dovrebbero inseguirla per candidarla alle elezioni, proposta che certamente lei rifiuterebbe. Ma in una città sana e normale, Angela sarebbe solo ed esclusivamente un modello, un esempio, una fonte di ispirazione ed apprezzamento. E invece no, a Reggio Calabria Angela non piace. Dal Comune non è mai arrivato un minimo sostegno, una vicinanza, un apprezzamento. Un semplice “grazie“, “brava“. Altre associazioni, sempre legate all’Amministrazione Comunale, hanno addirittura diffuso un comunicato stampa rimproverando “certo giornalismo” colpevole di parlare troppo di Angela e di dimenticare le “innumerevoli iniziative da sempre rivolte alla tutela del decoro urbano e all’esaltazione del bello“. Usano toni pesanti le associazioni, “falsità e luoghi comuni“, e parlano di una città che “pullula di iniziative” per l’ambiente, la pulizia e il decoro urbano.

In realtà non sappiamo in che città vivano questi consociati. Noi viviamo la stessa Reggio di Angela Robusti: una città sporca, degradata, non curata, abbandonata. E siamo convinti che l’unica cosa fastidiosa di tutta questa storia sia proprio l’invidia di questi radical-chic nei confronti di Angela. Dopotutto sappiamo bene che loro hanno un’altra concezione dell’attivismo ecologista. La loro eroina è Greta Thunberg, chiamano “ambientalisti” quei branchi di disturbati che imbrattano opere d’arte e palazzi pubblici o bloccano le autostrade, atteggiandosi a progrediti sostenitori di fantomatiche innovazioni sociali esclusivamente legate all’apparenza e completamente sganciate dalla sostanza dalla realtà.

Angela, invece, è la Greta buona. E’ una ragazza che si è fatta da sola, ha studiato, si impegna in prima persona per migliorare le cose senza fare prediche agli altri, senza imporre il proprio pensiero. Fa ciò che le va con semplicità e serenità, dando un aiuto concreto al territorio in cui vive con lo spirito positivo di un approccio volto al fare, rimboccandosi le maniche, per migliorare le cose. Esattamente l’opposto della burattina svedese che non ha mai fatto nulla di buono ma da anni ci rompe le palle con le sue prediche ignoranti, eppure viene celebrata come paladina del nulla cosmico tanto che è tristemente assurta a riferimento culturale (sigh!) dell’universo cui appartengono gli attuali inquilini di Palazzo San Giorgio. Per fortuna Reggio è ben altro. E Reggio ad Angela Robusti vuole bene per quello che è e per quello che fa. Con l’augurio che il suo stimolo possa aiutare tanti altri ad imitarla e costruire una città migliore.

Condividi