I dati smentiscono un assalto ai traghetti per Messina: ma sui social si cavalca l’onda dell’isteria di massa, alimentata dai proclami del sindaco e del presidente Musumeci
Migliaia di cittadini indignati, con il sindaco di Messina in testa, pronto a bloccare i traghetti e a farsi arrestare. La notizia di nuovo assalto ai traghetti di Messina ha scatenato una nuova ondata d’isteria. Ma vediamo di fare chiarezza e capire esattamente cosa è successo stanotte ai traghetti. Tutto ha avuto inizio dal post-denuncia del presidente della Regione Musumeci, che ha pubblicato sui social le foto della fila agli imbarcaderi sullo Stretto di Messina. “Mi segnalano appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate – ha scritto Musumeci – Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce“. Da ieri infatti è in vigore il nuovo decreto che vieta lo spostamento fra un comune e un altro. E come d’incanto sui social sono apparse diverse foto delle code ai traghetti per Messina, che testimonierebbero un nuovo folle esodo verso la Sicilia. Dobbiamo tenere conto che il numero delle corse è ridottissimo, che di notte le navi non viaggiano, e che ci sono lavoratori pendolari che per motivi di precauzione stanno attraversando lo Stretto in auto. Anche noi ieri pomeriggio siamo andati a verificare la situazione agli imbarcaderi di Villa San Giovanni: abbiamo trovato svariate auto in coda e ben tre pattuglie per i controlli. Abbiamo appurato che i controlli sullo Stretto sono serrati: passa solo chi ha i requisiti, gli altri vengono mandati indietro.
E a conferma di ciò arrivano anche i dati della Caronte, che fotografano una situazione che in realtà smentisce l’ipotesi di un possibile nuovo esodo. Ieri sono partiti da Villa San Giovanni verso la Sicilia 551 passeggeri, in netto calo rispetto ai 739 del giorno prima, ai 729 di venerdì e ai 923 di giovedì.Sono state 239 le auto imbarcate, secondo i dati di Caronte & Tourist. Il giorno prima, sabato, le auto erano state 319 per 739 passeggeri. A tutti i viaggiatori è stata misurata la temperatura. In poco più di una settimana, secondo i dati diffusi da Caronte & tourist, dal 13 marzo a ieri, sono stati 12.265 i siciliani rientrati su 3.869 auto. Ma nello stesso periodo sono partiti per Villa San Giovanni 8.877 passeggeri su 2.407 auto.
Numeri abbastanza contenuti se consideriamo le migliaia di pendolari che quotidianamente attraversano lo Stretto per lavoro: parliamo di medici, infermieri, forze dell’ordine che continuano a svolgere regolare servizio. Non c’è motivo di pensare che i controlli nello Stretto non stiano proseguendo regolarmente. E sul punto interviene anche la Questura di Messina: “anche ieri sera le persone transitate da Messina sono state fermate, sono state controllate le autocertificazioni e misurata loro la temperatura corporea. La polizia assicura che ieri i controlli sono stati eseguiti seguendo la normativa nazionale vigente al momento, che oggi è cambiata ed è molto più restrittiva. Le persone che non avevano validi motivi previsti dalla legge per tornare in Sicilia ieri sono state denunciate. Da oggi sarà potenziato il controllo e le misure saranno più restrittive. Stamattina ci sono pochissime persone agli imbarcaderi privati e pubblici“- scrive l’Ansa.
Ad alimentare il panico e l’indignazione generale sono anche le immagini circolate sui social nella pagina facebook del sindaco:
De Luca ieri notte scriveva sui social “Ecco come si presentava qualche ora fa lo Stretto di Messina“. E ovviamente l’occhio cade sulla prima immagine a destra, su quella vecchia auto Renault 4 caffellatte carica di valigie. Cosa ci fa quell’auto sul traghetto? Com’è potuta salire a bordo della nave? Abbiamo cercato di capirne di più. Al momento sappiamo che la notizia di quella vecchia auto a spasso per la Sicilia risale ad almeno il 18 marzo scorso. L’auto sarebbe partita almeno una settimana fa dalla Francia con destinazione la Sicilia. A bordo ci sono tre francesi e un cagnolino e, come riporta Il Mattino, i passeggeri il 19 marzo scorso sono stati intercettati dai carabinieri di Vallo della Lucania. I tre sono stati sottoposti a controlli anti-coronavirus presso il pronto soccorso dell’ospedale San Luca. Risultati negativi, sarebbero stati “liberati” e avrebbero potuto riprendere il viaggio verso la Sicilia.