Cinque persone arrestate, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altre due; notifica dell’invito a presentarsi per rendere interrogatorio propedeutico alla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio nei confronti di tre funzionari del commissariato per il superamento dell’emergenza ambientale nella regione Calabria; beni per 12 milioni di euro sequestrati. Questo il bilancio dell’operazione del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, nell’ambito dell’indagine coordinata dalla procura della Repubblica. I provvedimenti sono stati eseguiti nelle prime ore della mattinata, in diverse zone del territorio nazionale, assieme a militari del nucleo operativo ecologico dell’arma dei Carabinieri di Catanzaro. Si tratta degli sviluppi delle indagini compiute a partire dal mese di agosto scorso, quando le stesse fiamme gialle avevano proceduto al sequestro per equivalente di beni e disponibilita’ finanziarie per un importo di circa 90 milioni di euro. In quell’occasione, le investigazioni svolte dai finanzieri avevano portato alla luce un sofisticato e intricato sistema di frode, posto in essere da una ‘holding’ societaria veneta, operante nel settore dei rifiuti nell’ambito dell’intero territorio nazionale, e che gestisce, tra l’altro l’impianto di smaltimento di Alli di Catanzaro. Il sistema, secondo l’accusa, era volto a evadere sistematicamente l’imposizione tributaria nonche’ a eludere le legittime pretese erariali. L’indagine, inoltre, costituisce la prosecuzione dell’attivita’ investigativa condotta dai Carabinieri del Noe che nel mese di ottobre scorso aveva consentito il sequestro dell’impianto di trattamento di rifiuti di Catanzaro, per violazioni della normativa ambientale, con conseguente smaltimento del percolato all’interno dell’omonimo fiume “Alli” da parte dei responsabili della struttura . I provvedimenti di oggi, sempre secondo le accuse, hanno consentito di disarticolare l’insidiosa organizzazione criminosa, composta da noti imprenditori e affermati professionisti, finalizzata a perpetrare frodi fiscali per un importo complessivo di circa 50 milioni di euro. La magistratura ha disposto il sequestro, anche nella forma per equivalente, di beni per oltre 12 milioni di euro nei confronti di quattro indagati, a completamento delle misure gia’ eseguite dalla Guardia di Finanza nello scorso agosto.