Gli studenti a Roma: No ad un Governo bipartisan che taglia i fondi alle Unversità

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Si prospetta una giornata nera per la capitale nella quale è annunciato dalle 9,30 un corteo da Piazzale Aldo Moro fino al Senato,ma anche i Cobas che sfileranno, con l’ok della Questura da Piazza della Repubblica a Piazza Santi Apostoli.

La questione è sempre la solita opposizione ad un governo tecnico che non da garanzie di stabilità, poiché si pensa tenderà a frugare ancora tra le tasche degli italiani sempre più povere per risanare il bilancio interno. E’ sicuramente una situazione scomoda per questo governo di transizione appena formatosi che vede sostanzialmente l’appoggio dell’Udc di Pierferdinando Casini che aveva espresso il suo parere in merito al governo Monti alla trasmissione “che tempo che fa”: “questo è un governo che dovrà per forza andare bene,poiché oggi la gente non ha bisogno di una lotta al vertice tra le classi politiche per contendersi la poltrona,ma di riforme e di stabilità che dovranno mettere d’accordo un paese intero per ristabilire la situazione finanziaria. Per adesso c’è bisogno di stabilità all’ interno del paese e quindi è giusto che questo governo tecnico completi il suo mandato cercando di risollevare le sorti del paese per poi andare alle elezioni con un popolo più tranquillo nel votare.

Sicuramente un discorso pacificatore che ha l’intento di mettere d’accordo tutti,ma il problema è che sta accadendo l’esatto opposto. La coalizione del Pdl sostanzialmente si sente defraudata di una leadership parlamentare e governativa da un giorno all’altro e dunque tentava in tutti i modi di andare alle elezioni per riconfermarsi al vertice ,ma lo stesso chiedevano Bersani e compagnia che non aspettavano altro che le dimissioni di Berlusconi
per andare al voto. Arrivano segnali incoraggianti dall’opposizione principalmente da Di Pietro che invita Monti a prendere decisioni più responsabili verso il paese e nel caso ci fossero punti d’incontro lo stesso di Pietro garantirà il totale appoggio. Quella di Di Pietro rimane una magra consolazione dato che tutti restano un po’ scontenti ed insoddisfatti della scelta di Napolitano, per non parlare della Lega che di elezioni anticipate ne parlava già quando la coalizione del Pdl aveva straperso alle comunali nei centri più importanti d’Italia.

Ed adesso anche gli studenti non sono affatto convinti di un governo che prospetta ancora tagli alla ricerca ed alle Università per salvaguardare il bilancio. Ed allora stanno per iniziare una serie di scioperi incrociati che mettono a rischio bus, tram e metro della capitale. Gli studenti organizzatori del corteo della Sapienza: “Opporremo i nostri book block ad ogni divieto, raggiungeremo Mario Monti perché del suo governo tecnico non ci fidiamo”. Contrari al nuovo “governo bipartisan” e al “suo programma ultraliberista” anche i Cobas che alle 10 aspetteranno gli studenti in Piazza della Repubblica.

Oltre 60 le città in cui gli studenti riuniti nella Rete della Conoscenza si mobiliteranno per il diritto alla studio e al “libero accesso ai saperi”. L’obiettivo comune è mandare un messaggio chiaro al nuovo ministro all’Istruzione Francesco Profumo: “Non abbassiamo la guardia. Chiediamo di investire sull’istruzione, chiudere definitivamente l’era dei tagli indiscriminati e trasversali che hanno distrutto le scuole e le università in questi anni; rimettere al centro il ruolo dei saperi”.

Una presa netta di posizione da parte degli studenti che si oppongono ad un governo che toglie sempre di più studenti dalle aule universitarie,ma soprattutto una via di mezzo politica che non ha senso in una situazione nazionale che deve essere il più chiara possibile e che finirà per scontentare tutti.

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