Raoul Simoneschi, comandante del velivolo, e Fabrizio Sansa, primo ufficiale, sono quindi indagati, in base alle valutazioni degli esperti nominati dagli inquirenti, Luigi La Franca e Caterina Grillo. Questi ultimi hanno stabilito che fu un errore umano a causare il cambiamento di rotta del velivolo, che procedendo rovinosamente sulle rocce è atterrato 400 metri prima della pista e ha travolto un’antenna.La sua corsa poi finì su un prato e miracolosamente i suoi passeggeri rimasero illesi, tranne qualcuno che riportò contusioni, ferite lievi e traumi di varia entità.
Il procuratore aggiunto Maurizio Scalia e i sostituti Gaetano Paci e Carlo Lenzi hanno ipotizzato il reato di disastro colposo, che risulta aggravato dal fatto che il mezzo di trasporto era un aeromobile. I due piloti erano stati licenziati dalla Wind Jet, che, se in primo momento aveva appoggiato la tesi del “wind shear”, successivamente si è resa conto che lo sbaglio risiedeva nella manovra dell’angolo di discesa. In quel frangente Simoneschi aveva corretto tardivamente la traiettoria e ripreso i comandi dell’aereo.
Inoltre, l’incidente aereo del “Falcone-Borsellino” era stato motivo per rilanciare la necessita’ per l’Enav, l’ente di assistenza al volo, di dotare l’aeroporto palermitano di un’antenna contro il wind shear: a questo appalto erano interessate sia la Lockheed che la Selex, la societa’ amministrata da Marina Grossi, moglie del manager Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, sotto inchiesta a Roma per un presunto giro di tangenti.