Rajoy stravince le elezioni in Spagna

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È la fine di sette anni di governo socialista in Spagna. Mariano Rajoy ha ottenuto la maggioranza assoluta del parlamento di Madrid, ponendo fine all’era Zapatero.”Il popolo ha parlato. Lo ha detto forte e chiaro. ha deciso per il cambiamento“, ha dichiarato stanotte Rajoy, che assumera’ il potere dopo che il nuovo parlamento si sara’ insediato, il prossimo 13 dicembre.

Il partito popolare ha vinto ottenendo il miglior risultato di sempre: con il 44,55% dei voti e 186 seggi su 350 nel Congresso dei deputati. Vittoria schiacciante sul Psoe che ha ottenuto il 28.66% e 110 seggi. Numeri che superano il precedente primato rappresentato dai 183 seggi conquistati nel 2000 da Jose Maria Aznar, il mentore di Rajoy.

E’ il migliore risultato della nostra storia, oggi abbiamo una enorme soddisfazione e sentiamo una enorme responsabilità” ha dichiarato il segretario generale e numero 2 del Partido Popular, Maria Dolores de Cospedal.

È una vittoria che Rajoy aveva sfiorato nel 2004. In quell’occasione, Aznar, subito dopo il terribile attentato dell’11 marzo del 2004 alla stazione madrilena di Atocha, malgrado i popolari fossero dati per vincenti, pur di stravincere attribuì all’Eta e non ai terroristi islamici la paternità dell’attacco che causò 191 morti e oltre 1.800 feriti. Poi, tre giorni dopo, quando si realizzò che la pista basca non era veritiera, gli elettori, per punizione, premiarono i socialisti, attribuendogli 164 seggi contro i 148 dei popolari.

Alle precedenti politiche del 2008 il Pp aveva ottenuto con il 39,9% dei voti 154 deputati, il Psoe con il 43,9%, 169 seggi. Secondo l’exit poll di Rtve, dalle urne oggi arrivano al terzo posto in Parlamento i nazionalisti moderati catalani di Ciu con 13/15 seggi (ne avevano 10 finora), davanti alla coalizione di sinistra Izquierda Unida (tra 9 e 11 deputati, contro i 2 del Congresso uscente).

Si sono affermati, con stupore, anche i Paesi Baschi della sinistra radicale indipendentista con Amaiur, che entra in parlamento con 6/7 deputati, mentre perdono un seggio i nazionalisti baschi moderati di Pmv (4/5 invece di 6) e cresce anche il piccolo partito centrista Upyd di Rosa Diez, con 3/4 seggi invece di 1.

Il risultato odierno porrà fine al capitolo Zapatero, durato sette anni e costato alla Spagna una percentuale di disoccupazione pari al 21,5%, la più alta in Europa. E il nuovo premier Rajoy annuncia che già da lunedì incontrerà i presidenti di tutte le regioni per dibattere sulla questione della crisi economica, anticipando la necessità di uno “sforzo solidale”, per superare questo momento di difficoltà.

È un momento decisivo, forse il più delicato degli ultimi 30 anni,  per la Spagna che si trova a dover riconquistare la fiducia e il rispetto dell’Ue. “Voglio ridare agli spagnoli l’orgoglio di esserlo” ha dichiarato Rajoy dal balcone del palazzo alle migliaia di militanti in festa riuniti per strada, che cantavano in coro “Viva Espana”.

Alfredo Rubalcaba, il candidato socialista, si è congratulato con Rajoy e ha chiesto al segretario generale del Psoe , il premier uscente Josè Luis Zapatero, di convocare presto un Congresso ordinario. “I cittadini hanno deciso che i socialisti devono passare a guidare l’opposizione e cosi’ faremo“, ha affermato Rubalcaba, che ha assunto momentaneamente il ruolo di portavoce del suo partito, data l’assenza mediatica di Zapatero. Un silenzio sul quale la stampa spagnola oggi si sta interrogando parecchio.

Come annunciato dal suo portavoce, Steffen Seibert, Angela Merkel si è congratulata con Mariano Rajoy, assicurando il proprio appoggio per superare le gravi sfide che il suo paese si trova ad affrontare.

 Telefonate di congratulazioni al neo premier sono giunte anche dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dai presidenti del Consiglio e della Commissione Ue Herman van Rompuy e Manuel Barroso.

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