“Grane Padane”, puntata n° 7: Castelli in aria, Castelli in aula

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Roberto Castelli (Lega Nord) e Roberto Formigoni (PDL) furono compagni di classe a Lecco, al Liceo classico Manzoni: Castelli lo riconoscevi perché non sopportava quel ramo del lago di Como, che volge verso il Mezzogiorno”, Formigoni si faceva notare, già da ragazzo, per le sue incredibili camicie hippy.

Finito il Liceo, Castelli si laurea in “Ingegneria per l’ambiente e territorio” al Politecnico di Milano. Poi stranamente, come specifica egli stesso, da “ingegnere del suono nel campo dell’acustica applicata” passa a fare il politico: è il 1986 quando aderisce alla Lega Lombarda di Umberto Bossi. Si diletta ancora comunque tra i suoi colleghi leghisti, in acustica. Lo fa quando giocano a “Indovina chi?”: deve stabilire, dato un rutto iniziale con una certa frequenza portante, a chi appartiene.

E non è sempre facile capire di chi si tratta.

Adesso però, è coinvolto nella costruzione di un sintetizzatore vocale per capire i comizi di Bossi a Pontida.

ESCLUSIVA: Ecco, qui di seguito, la copertina della tesi di laurea di Castelli.

Il titolo è : “Un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani”

Dopo aver cambiato professione, Castelli, in una puntata di PiazzaPulita su La7, si è dichiarato povero: per quest’anno ha dichiarato solo 145.000 euro. (qui il video con la sua dichiarazione!)

Poi si è corretto: “Sono povero nel senso marxiano del termine. E cioè.. vivo solo del mio lavoro”.

E Renzo Bossi lo ha sostenuto: “E’ vero, aveva ragione Marxian!”

Una legge delega molto discussa porta il nome di Castelli, è del 2005: viene approvata quell’anno la riforma dell’ordinamento giudiziario. I contenuti principali riguardano soprattutto la “separazione delle funzioni”.

E’ con Castelli infatti che viene introdotta, per la prima volta nei supermercati italiani, la cassa per chi fa la spesa con meno di 10 pezzi. Finalmente una riforma della giustizia: chi ha di più, deve attendere di più.

Finita la carriera di Ministro della Giustizia, diventa Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Garantisce anche lui  il non-completamento della Salerno-Reggio Calabria e abbozza un piano rivoluzionario del Ponte sullo Stretto: verrà inserita una grossa molla, che collegata alla punta della Calabria, riuscirà ad allontanare la Sicilia il più lontano possibile.

L’obiettivo è far passare la Sicilia tra la Sardegna e la Tunisia, sfruttando la punta dello stivale: inutile ormai sperare nella deriva dei continenti, bisogna fare  goal entro il 2013.

Alle elezioni del 2010, Roberto Castelli  viene candidato a Sindaco di Lecco.

Prima di scattare la foto ufficiale, hanno fatto parlare Renzo Bossi: “Roberto, sarai tu il primo cittadino Lecchino”.

Ecco spiegato quel sorriso!

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