“In tempi di magra tutti vogliono i dolci, nel benessere tutti chiedono piatti semplici e poveri” Anche se non proprio espresso in questi termini e’ questo un pensiero del grande Arrigo Cipriani, inventore dell’Harris Bar.
Non c’e’ niente di piu’ vero a tavola. Ed ecco che il biscotto diventa un piatto di grande interesse nella cucina del Meridione, inventato e reinventato, e nel modo di prepararlo e nella varieta’ degli ingredienti: “u biscotto a capunata“. Personalmente lo distribuisco su un piatto da portata e lo inumidisco leggerissimamente spruzzandolo di acqua con le mani (mi piace sentirlo croccare sotto i denti), sopra ci taglio, premendoli leggermente con le mani, i pomodori e in questa stagione opto per un profumo di scalogno, un trito di peperoncino, abbondante basilico, sale e una bella annaffiata di olio. Mi piace mangiarlo insieme agli amici, dallo stesso grande piatto e naturalmente con le mani.
Detto questo tutto e’ permesso. Alcuni preferiscono preparare a parte il condimento e poi versarlo sopra il biscotto, io che sono un po’ un edonista amo invece comporlo al piatto. Aglio, origano, cipolla di Tropea, formaggio a tocchetti, olive schiacciate, tonno sott’olio, va bene tutto. Abbandonatevi al vostro gusto, preparatelo e lasciatelo riposare un paio di minuti, presentatelo ai vostri ospiti e invitateli a mangiarlo con le mani. Il successo e’ sempre scontato anche e principalmente su chi lo assaggia per la prima volta. Non ricordo mai di un ospite o amico, marchigiano o bergamasco, piuttosto che inglese o greco, che davanti al nostro “biscottu a capunata” non si sia sciolto in apprezzamenti sulla bonta’, la semplicita’ , la meridionalita’ e l’appetibilita’ del piatto anche a volte con le lacrime agli occhi……..per il peperoncino.
Scegliete un bel rosso corposo …….andra’ giu’ a meraviglia.