Cinema, ritorno al western sull’altopiano d’Asiago, con “Il grande sole rosso”

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Il grande sole rosso“, il nuovo film di Stefano Pozzan, vuole rievocare suggestioni mitiche del “lontano Ovest” , e lo fa in Italia, sull’altopiano d’Asiago. Si sta per assistere alla nuova primavera del genere western, un genere che, tra gli anni ’60 e ’70, ha fatto grande il nome del cinema italiano nel mondo. Come dimenticare i tramonti infuocati e i duelli a cavallo su strade infangate e polverose, gli scatti dei grilletti dei cowboy e le note delle armoniche di Ennio Morricone? Ecco, dunque, come il cinema italiano si prepara al ritorno di questo grande genere. Al protagonista di “Il grande sole rosso”, un figlio che ritorna al paese natale per l’omicidio del padre, spetta quindi il compito di raccogliere l’eredità di personalità immortali come Ringo, Sartana o Tex e di ripercorrere le loro rocambolesche avventure sulle alture vicentine. Stavolta, però, con l’ingrediente aggiuntivo di un’introspezione psicologica dei personaggi fortemente voluta da Pozzan. Il film sarà introdotto, domani, alle 17, all’interno dell’incontro dal tema “Il territorio incontra il cinema – La primavera del cinema veneto: le nuove opportunità“, che si svolgerà a Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore, Vicenza. Esperti della produzione e delle politiche cinematografiche come Alessandro Signetto e Guido Cerasuolo, insieme al direttore artistico della Borsa Internazionale delle Location e del Cineturismo, Michelangelo Messina, presenteranno le dinamiche collaborative che concorreranno alla realizzazione del lungometraggio di Stefano Pozzan, fornendo anche alcuni approfondimenti sulle possibilità di product placement e sulle agevolazioni fiscali garantite dagli investimenti nel settore cinematografico, come lo strumento del tax credit, istituito nel 2010 e ancora poco conosciuto dalle nostre imprese. La partecipazione è aperta a operatori veneti del settore cinematografico, commercialisti e imprenditori. A sostenere la produzione del film c’è il supporto di piccoli produttori cinematografici del Vicentino, conquistati dall’idea di Pozzan e coinvolti nel progetto dalla Vicenza Film Commission, l’ente no-profit (legato al Consorzio turistico “VicenzaE’“) per la promozione dell’immagine di Vicenza attraverso i media audiovisivi. Tale ente possiede un ruolo strategico e di intermediazione nell’incentivazione del “cineturismo“, lo sviluppo dell’industria cinematografica nel territorio e la creazione di nuove opportunita’ di business. Quindi un “ritorno al western“, ricordando le parole di Quentin Tarantino: “Senza gli spaghetti western non esisterebbe una buona parte del cinema italiano, e anche Hollywood non sarebbe la stessa cosa“. Parole che sottolineano l’importanza della rivoluzione cinematografica scatenata dalla Trilogia del Dollaro di Sergio Leone e della sua influenza sulle giovani generazioni di cineasti.

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