Toni più pacati giungono invece da Fli: “Conosciamo Raffaele Lombardo e sappiamo, anche dai suoi atti di governo condivisi da assessori come Caterina Chinnici e Massimo Russo, che è persona ben diversa sia del maestro della Santelli, Cesare Previti, sia dall’ex ministro Romano e dai suoi amici come Pippo Gianni e si comporterà anche in questa circostanza con correttezza e coerenza rispetto alla complessa vicenda giudiziaria che lo riguarda, se e quando dovesse perfezionarsi il rinvio a giudizio”. E’ quanto dichiarano Fabio Granata e Carmelo Briguglio, rispettivamente vice coordinatore nazionale e coordinatore regionale di Fli in Sicilia. E sempre da parte di Fli, anche Nino Lo Presti, deputato e capolista che sostiene Alessandro Aricò come sindaco di Palermo, afferma: “Sono sicuro che il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, che ha chiesto espressamente che l’udienza preliminare davanti al gup sia convocata in tempi rapidi, possa al piu’ presto chiarire la propria posizione“.”Il fatto che il gip abbia chiesto l’imputazione coatta disattendendo alla richiesta della Procura di archiviazione – sottolinea Lo Presti – non significa che Lombardo debba essere necessariamente rinviato a giudizio, anche perchè sarà un altro giudice terzo rispetto a quello che ha chiesto l’imputazione a doversi pronunciare. Fino ad allora e’ bene lasciare lavorare in pace i magistrati“.
Infine, l’assessore regionale siciliano per la Salute, Massimo Russo, pone in rilievo in maniera positiva l’attività svolta dal governo Lombardo: “Sono stato e sono testimone, e in parte protagonista, in questi quattro anni delle attività di un governo regionale che ha disarticolato un sistema di potere che nel passato ha fatto certamente comodo alla mafia. Con fatti concreti e non a parole, il governo presieduto da Raffaele Lombardo ha fatto vera azione antimafia. Proprio per queste certezze, mi viene difficile, se non impossibile, pensare di avere lavorato al fianco di una persona che avrebbe favorito la mafia”. “Da cittadino, prima ancora che da magistrato – ha detto Russo – ribadisco di avere pieno rispetto dei colleghi catanesi. Quella che stanno affrontando è una vicenda complessa e molto delicata sotto tanti aspetti, in cui le ragioni ribadite più d’una volta dai pubblici ministeri non sono state condivise dal gip che ha disposto l’imputazione coattiva del Presidente Lombardo, ritenendo evidentemente che su quegli elementi ci debba essere una pronuncia del giudice. Ecco perchè è necessario attendere la decisione giurisdizionale. Personalmente, sono convinto che Lombardo in quella sede dimostrerà l’infondatezza delle accuse. Per queste ragioni, pur provando grande dispiacere per tutta questa vicenda, continuo ad essere sereno. In certi momenti ci vuole più coraggio a rimanere piuttosto che andare via. Invito il presidente Lombardo – ha concluso – a proseguire la sua azione di riforma con la serietà di sempre e ulteriore senso di responsabilità“.
Lombardo e la sua vicenda giudiziaria: “In caso di rinvio a giudizio mi dimetto”
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