La localizzazione e la cattura del latitante in Thailandia è stata possibile grazie alle attività info-investigative congiunte del Reparto operativo di Palermo, del Raggruppamento operativo speciale di Roma e della Squadra Mobile del capoluogo siciliano, in sinergia con il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia – DCPC – di Roma.
Il boss è stato catturato anche grazie a Facebook. A partire dallo scorso gennaio, infatti, il Nucleo investigativo in collaborazione con il Ros ha avviato una serie di indagini, coordinate dalla Dda di Palermo e sviluppatesi attraverso intercettazioni telematiche (profili di Facebook e di altri social network riferibili al latitante e al nucleo familiare) e tramite l’acquisizione di notizie da fonti confidenziali. Le indagini hanno consentito di documentare il viaggio di Palazzolo in Thailandia, paese che, a seguito di attivazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ne ha consentito il fermo e la contestuale traduzione in Italia per la consegna alle autorità competenti. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha espresso il proprio apprezzamento per l’attività svolta dalla polizia thailandese.
Mafia: catturato all’aereoporto di Bangkok il boss Palazzolo, tesoriere di Riina e Provenzano
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