Mafia: nove arresti a Enna

StrettoWeb

Gli agenti della squadra mobile di Enna hanno eseguito sei arresti nell’ambito dell’operazione “Nerone”. Si tratta di cinque affiliati alla locale organizzazione di Cosa Nostra operante nei comuni di Piazza Armerina ed Aidone e di una persona responsabile di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli arrestati sono Riccardo Abati, gia’ condannato per la sua appartenenza all’organizzazione Cosa Nostra negli anni Novanta; Ivano Di Marco, detenuto da maggio 2010; l'”emergente” Vincenzo Scivoli; la convivente di Scivoli, Elena Caruso, e Marco Gimmillaro. Il sesto arrestato (per estorsione aggravata dal metodo mafioso) e’ Giuseppe Donato. Scivoli, Caruso e Di Marco sono stati raggiunti da provvedimento di arresto anche nell’ambito dell’operazione “Nerone 2”, nel corso della quale sono stati arrestate anche altre tre persone: gli imprenditori Nicola Crapa di Isnello (Palermo) e Antonino La Mastra di Raddusa (Catania), accusati di essere a disposizione di Cosa Nostra e di aver ottenuto lavoro ad Aidone attraverso l’intervento di appartenenti all’organizzazione mafiosa; e Luigi Gugliara. La nota della Questura sottolinea che dal 14 luglio 2009, data dell’operazione “Old One”, con l’improvvisa uscita di scena dei responsabili di Cosa Nostra per il territorio di Aidone e il loro stato di detenzione si e’ determinato un ruolo di primo piano da parte di persone ad essi legati, che hanno assunto la direzione delle attivita’ estorsive. Si tratta, in particolare di Ivano Di Marco e Vincenzo Scivoli, con l’appoggio di Riccardo Abati. Le indagini hanno permesso di acquisire elementi di prova sull’operare dell’organizzazione. In particolare si e’ accertato come il gruppo fosse contemporaneamente intento ad una pluralita’ di attivita’ estorsive e come le vittime fossero soggette a richieste periodiche. Il gruppo si avvaleva anche di soggetti appartenenti alla locale criminalita’ per la perpetrazione di singoli atti intimidatori. Le ditte estorte non hanno fornito nessuna collaborazione e l’organizzazione ha potuto avvalersi della piu’ totale omerta’. Tra le imprese che hanno pagato il pizzo sono state individuate con certezza imprese della Sicilia occidentale e calabresi.

Condividi