I tre consiglieri fotografano nel dettaglio la situazione e spiegano: «sul marciapiede di Via Ghibellina, frammenti di mattonelle e un new jersey sono accostati sul bordo della carreggiata stradale, mentre l’ultima parte del marciapiede, provvista di massetto, non è stata pavimentata. Sulla Via S. Cecilia, dove si affaccia il prospetto principale del Santuario di S. Antonio, è rimasta la recinzione del cantiere, ben ancorata a un albero con una tavola da carpenteria, mentre non è stato eseguito il rinvenimento del basolato lavico previsto nel progetto, impresa ardua per i notevoli dislivelli tra la quota del basolato e la carreggiata stradale. La chicca dell’opera “Michelangiolesca”- continuano sarcasticamente – è rappresentata dalla cunetta di scolo delle acque piovane, che oltre a non essere sufficiente e le ultime piogge lo hanno confermato, è intasata di rifiuti di varia natura, che non consentono all’acqua di defluire e rappresenta un serio pericolo per gli anziani, e una barriera architettonica per i portatori di handicap motori, costretti a fare uso di carrozzella, essendo sprovvista di copertura con griglia caditoia e in contrasto con la normativa di cui alla L.13/89 concernente norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche».
Alla luce di quanto illustrato Guerrera, Messina e Pergolizzi chiedono di sapere la causa che ha determinato la sospensione dei lavori, «quando verrà collocata la griglia caditoia sopra la cunetta di scolo, che allo stato attuale rappresenta un pericolo; quando è prevista la consegna dei lavori ultimati» Invitano poi il sindaco Buzzanca « a valutare la possibilità di ripristinare lo stato dei luoghi precedenti ai lavori, più consoni al decoro urbano».
Messina: cantiere tra Via S. Cecilia e via Ghibellina, lavori fermi e nessuna risposta da parte delle istituzioni
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