Messina: nota della Fistel Cisl sullo sciopero del Teatro Vittorio Emanuele. Le foto

StrettoWeb

In data 26 Marzo, a seguito della procedura di raffreddamento avviata da SLC-CGIL, FISTEL CISL e UILCOM, l’Amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele, nelle persone del Presidente, On. L. Ordile, e del Prof. P. Magaudda ha convocato le parti sindacali.

Nell’ambito dell’ incontro, il Presidente ha relazionato sulle criticità in essere già ampiamente conosciute (equiparazione del personale, L. 10/00, Pianta Organica e legge di prima applicazione, maggiore occupazione orchestrali), ha evidenziato il percorso precario e discontinuo che si è sviluppato nel corso degli anni da parte delle precedenti Amministrazioni, dichiarando alla fine che entro una settimana l’Amministrazione provvederà a illustrare un atto amministrativo, a nostro avviso importante ma purtroppo non risolutivo,  relativo alla questione della equiparazione, e che sottoporrà alle parti sindacali prima di deliberarlo.

Successivamente, tutte le OO.SS. hanno evidenziato in modo marcato e determinato, la Fistel Cisl per prima, il comportamento negativo e strumentale dell’Amministrazione che ha ritenuto, da almeno una decina di mesi, di interrompere le relazioni sindacali, senza addurre alcuna motivazione concreta e valida, determinando una ulteriore complessa criticità nelle dinamiche in atto, ed agendo per diminuire il presidio sindacale nei fatti del Teatro.

Il Presidente ha ammesso, ampiamente e ripetutamente l’errore di percorso, assumendo la responsabilità politica della condotta relazionale  e ha dichiarato la volontà di ripristinare le normali relazioni sindacali, concordando, sia il percorso complessivo da attuare che la data della prossima convocazione, subito dopo le festività pasquali.

Ora, le circostanze in essere continuano ad essere complesse ed articolate e la Fistel Cisl è consapevole che è ancora lontana la possibilità di dirimere le questioni e che possono nascere nuove criticità, ma è altresì convinta che l’unica strategia possibile sia tenere vivo e costante il tavolo delle trattative, trovando ogni possibile coinvolgimento e sinergia di tutti i soggetti aventi ruolo nella vicenda “Teatro”.

Tale percorso è fortemente e coerentemente voluto e costruito con estrema pazienza e tenacia da parte della Fistel Cisl e la dichiarazione di sciopero è un atto, certamente legittimo, ma che non è coerente con le analisi del nostro sindacato, in questo frangente specifico.

Se non ci fosse stata l’apertura al tavolo delle relazioni da parte dell’Amministrazione, con ammissione di responsabilità e dichiarazione della produzione di un atto importante nel giro di una settimana, certamente lo sciopero sarebbe stata l’unica via percorribile. Ma in questo caso no: non è dato acquisire la ricomposizione delle Relazioni sindacali e nello stesso tempo determinare una nuova criticità importante.

La Fistel Cisl, differenziandosi dalle attuali scelte di SLC/CGIL e di UILCOM, considera l’azione dello sciopero, in questa fase, un atto contrario alla dinamica della trattativa, che allontana la possibilità di affrontare le questioni. La scelta di proclamare lo sciopero evidenzia una contrapposizione delle parti che serve forse a dare la sensazione muscolare di forza ed acquisire una visibilità mediatica nel panorama cittadino, ma che nasconde, a nostro avviso, la mancanza di consapevolezza, di capacità progettuale e propositiva, assolutamente necessaria nelle questioni del Teatro Vittorio Emanuele.

Per questi motivi la Fistel Cisl non ha sottoscritto la dichiarazione di sciopero, ritenendo più utile e proficuo non fornire alibi all’Amministrazione ed alla Regione, continuando a cercare e pretendere  la responsabilità e la sinergia, la convergenza delle parti intorno ad un progetto di percorso che tutti dichiarano di condividere, salvo poi trovare l’occasione per disattenderlo.

Non siamo certo soddisfatti dell’andamento delle cose, ma non agiamo per fare “saltare il banco”, anche perché tale indirizzo riporterebbe ogni questione all’anno zero. Cioè si dovrebbe ricominciare da capo con una enorme perdita di energie e di tempo, con danno enorme per i lavoratori.

Le foto di Dino Sturiale:

Condividi