‘Ndrangheta, Giusti. Dal diario del giudice: “donne, amore, vino e affari”

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Emergono ora altri particolari intorno alla vicenda che vede protagonista il gip del Tribunale di Palmi, Giancarlo Giusti. Dal diario informatico, sequestrato allo stesso magistrato, si evince quali fossero le abitudini del giudice. La vita che avrebbe condotto, spesato da un clan della ‘ndrangheta, sarebbe stata caratterizzata da “donne, vino e affari“. Eccone alcune tracce.Il 21 settembre del 2008, infatti, Giusti scriveva sul suo diario: “va bene il convegno. Serata di venerdi’ pazzesca fra donne e vino. Notte di amore con Natascia, ubriachi cotti“. E poi il 10 ottobre del 2008: “due giorni a Milano fra donne, amore, vino e affari, la squadra c’e’ e sembra funzionare. Due belle notti con Elisabetta, dolce ragazza russa“. Il gip Giuseppe Gennari scrive che in quella occasione Giusti “ha soggiornato all’hotel Melia’ dal 6 all’8 ottobre 2008” assieme a Fabio Pullano, perito del Tribunale di Reggio Calabria dove il magistrato lavorava alle esecuzioni immobiliari. A Pullano, secondo le indagini, Giusti avrebbe affidato consulenze su aste immobiliari per circa 300 mila euro. Il viaggio aereo da Reggio Calabria a Milano, come scrive il gip, venne “pagato da Giulio Lampada“, presunto boss. E poi a novembre del 2008 Giusti scrive “Torno da Milano. Costituita societa’, ora dobbiamo chiudere affari”. Secondo l’accusa, il magistrato sarebbe stato il socio occulto in una societa’ del clan Lampada che acquisiva immobili alle aste di cui lo stesso magistrato si occupava. E poi ancora: “ho conosciuto Anna, ragazza di Mosca, bella e intelligente, problematica, ottimo amore“. Per “mantenere Simona“, invece, scriveva il magistrato, “occorrono soldi. Meglio essere chiari con lei“.

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