Villa San Giovanni: gli arrestati falsificavano anche titoli di studio per i lavori sui traghetti

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Documenti e buste paga falsi per chiedere prestiti ed acquistare merce ma anche titoli di studio e bollettini postali completamente contraffatti veniva realizzati dai componenti dell’organizzazione scoperta dagli agenti del commissariato di Villa San Giovanni e della squadra mobile di Reggio Calabria. Le indagini dei poliziotti hanno portato all’emissione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dieci persone di cui sei sono finite in carcere, mentre altre quattro sono state sottoposte all’obbligo di dimora nel luogo di residenza. I particolari dell’operazione, chiamata ‘Tutto Truffa’, sono stati resi noti dal capo della squadra mobile di Reggio, Gennaro Semeraro, e dal dirigente del Commissariato di Villa San Giovanni, Gregorio Marchese. I destinatari dell’ordinanza sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed al falso. Semeraro ha evidenziato che ”si andava dalla falsificazione di documentazione di varia natura; documenti di identita’, certificazioni mediche, persino titoli di studio. Grazie ad agganci con alcuni funzionari della Capitaneria di porto di Genova, i componenti dell’organizzazione era riusciti a far trovare lavoro a bordo delle navi, con titoli di studio e certificazioni di idoneita’ assolutamente false, ad alcune persone che poi pagavano per i documenti ottenuti”. Nel corso delle indagini e’ stata accertata anche l’apertura di alcuni conti correnti per ottenere assegni e carte di credito. L’organizzazione, infine, falsificava anche i bollettini di conto corrente postale per pagamenti mai avvenuti in danno di Enel e Telecom. ”I privati truffati – ha aggiunto Semeraro – erano individuati tra le persone che a causa del disperato bisogno di lavoro si rivolgevano all’organizzazione per ottenere una occupazione. Un’indagine partita da lontano e risultato di indagini tecniche e riscontro documentale frutto di perquisizioni e appostamenti”.

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