Folle serie A: i giocatori della Lazio si fermano e l’Udinese segna!

StrettoWeb

Il calcio italiano non finisce mai di stupire. Nel posticipo serale della 35^ giornata di serie A tra Udinese e Lazio è accaduto un fatto a dir poco singolare. Sul risultato di 1-0 a favore dei friulani, a 10 secondi dalla fine, si è sentito un fischio dalle tribune. Fin qui nulla di strano, visto che, sbagliato o giusto che sia,ciò che è successo accade molto spesso e in tutti gli stadi. I calciatori biancocelesti, però,  pensando che fosse stato l’arbitro Bergonzi a fischiare, si sono fermati; i bianconeri invece no. Il portiere laziale Marchetti si è addirittura seduto a terra al limite dell’area e così l’Udinese ne ha approfittato e ha siglato il 2-0 finale con Pereyra. Il fatto che stupisce non è questo. Ciò che è successo è curioso, peculiare, anomalo, probabilmente senza precedenti, ma assolutamente non grave. Mancavano solo 10 secondi alla fine, il risultato era già deciso, eppure tutti i giocatori della Lazio hanno protestato e hanno perso le staffe, come se avessero subito un torto pesante! Dias è impazzito ed è stato espulso, Marchetti ha messo le mani addosso al direttore di gara Bergonzi, Scaloni, furibondo, ha rischiato clamorosamente il rosso. Il gioco è stato fermo per 5 minuti abbondanti.
È vero che la partita era molto importante, è vero che la lotta per il terzo posto in serie A è sempre più appassionante, è vero che il dispendio di energie nervose, mentali e fisiche, in questo momento del campionato, si moltiplica, ma tutto ciò non è giustificabile. L’unica scusa alla quale si può credere un minimo è quella relativa alla classifica avulsa: in caso di arrivo a pari merito al terzo posto di Napoli, Udinese e Lazio, le tre squadre avrebbero tutte 5 punti e tutte la stessa differenza reti. Ma che si verifichi una cosa del genere è a dir poco improbabile. Non è logico dunque che si sia scatenata una rissa furiosa nella quale sono entrati anche i dirigenti delle due squadre, che per il ruolo che ricoprono dovrebbero dare l’esempio e mantenere la calma in casi come questo.  Igli Tare è entrato in campo dalla tribuna ed è venuto alle mani con un dirigente dell’Udinese nello spogliatoio. Roba da far west.

Nessuna rissa è scagionabile, ma in questo caso non è la rissa in se ad essere incomprensibile, è la motivazione per cui si è scatenata che rende ancora una volta increduli. L’irrazionalità di questo sport, in questo paese, non ha limiti.
A una settimana dal folle show di Genoa-Siena, ancora una volta un fatto ridicolo e allo stesso tempo drammatico, caratterizza il calcio italiano; uno spettacolo che, a questo punto, sta diventando sempre più brutto.

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