Il calcio itali
È vero che la partita era molto importante, è vero che la lotta per il terzo posto in serie A è sempre più appassionante, è vero che il dispendio di energie nervose, mentali e fisiche, in questo momento del campionato, si moltiplica, ma tutto ciò non è giustificabile. L’unica scusa alla quale si può credere un minimo è quella relativa alla classifica avulsa: in caso di arrivo a pari merito al terzo posto di Napoli, Udinese e Lazio, le tre squadre avrebbero tutte 5 punti e tutte la stessa differenza reti. Ma che si verifichi una cosa del genere è a dir poco improbabile. Non è logico dunque che si sia scatenata una rissa furiosa nella quale sono entrati anche i dirigenti delle due squadre, che per il ruolo che ricoprono dovrebbero dare l’esempio e mantenere la calma in casi come questo. Igli Tare è entrato in campo dalla tribuna ed è venuto alle mani con un dirigente dell’Udinese nello spogliatoio. Roba da far west.
Nessuna rissa è scagionabile, ma in questo caso non è la rissa in se ad essere incomprensibile, è la motivazione per cui si è scatenata che rende ancora una volta increduli. L’irrazionalità di questo sport, in questo paese, non ha limiti.
A una settimana dal folle show di Genoa-Siena, ancora una volta un fatto ridicolo e allo stesso tempo drammatico, caratterizza il calcio italiano; uno spettacolo che, a questo punto, sta diventando sempre più brutto.