Sul territorio nazionale la situazione varia a seconda delle città: a Milano si stanno tenendo consultazioni fra Confcommercio, Confesercenti e l’amministrazione Pisapia, e l’orientamento è quello di tenere abbassate le saracinesche. Stessa direzione a La Spezia e Genova. A Napoli, “Il 1° maggio – dichiara il sindaco De Magistris – e’ un giorno sacro perche’ il diritto al lavoro e’ il primo diritto che dovrebbe essere garantito ed e’ previsto dalla Costituzione pertanto tranne i servizi essenziali, bisogna fermarsi e non lavorare“. Su fronte opposto è la Federdistribuzione, che rappresenta le grandi catene discount (ecccetto Conad e Coop) che invece vorrebbe la continuazione delle attività anche nei due giorni in questione.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato che sono in programma iniziative e scioperi anche in Toscana, Lazio e Abruzzo e in particolare nelle provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Nonostante questo, pare che alcune delle grandi catene come Carrefour e buona parte dei centri Coop resteranno aperti.
Intanto molti precari del settore hanno necessariamente scelto di opporsi allo sciopero per timore che i loro contratti non vengano rinnovati.
Lavoro: negozi aperti il 25 aprile e 1 maggio, i sindacati non ci stanno
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