Neanche Panucci resiste al ciclone Zamparini e si dimette

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Era scontato il divorzio tra Maurizio Zamparini e Christian Panucci. Il vulcanico presidente del Palermo, dal 2002, anno in cui ha acquistato la squadra siciliana, ha esonerato ben 17 allenatori, ma anche con i dirigenti ha sempre avuto contrasti. Proprio per questo motivo e per il carattere altrettanto forte e impulsivo di Panucci,nel momento in cui l’ex difensore di Milan, Real Madrid, Inter, Chelsea, Roma e della nazionale è diventato responsabile dell’area tecnica dei rosanero, era assolutamente prevedibile una separazione a seguito di un dissidio. È infatti durata poco più di un mese la sua nuova avventura in Sicilia. Sembra che le scintille tra lui e il presidente siano dovute alla scelta di alcuni giocatori, in arrivo e in partenza, nella prossima sessione di mercato. L’ex terzino avrebbe criticato la dirigenza del club ed avrebbe posto le condizioni affinchè certi errori del passato non venissero ripetuti. Ad accentuare questi dissapori ha contribuito sicuramente la scelta del numero 1 rosanero di affidarsi a Giorgio Perinetti, in qualità di vicepresidente operativo, dalla prossima stagione. “Voleva fare tutto lui e non era pronto per fare il dirigente; avrebbe dovuto chiedermi scusa e non dimettersi” ha dichiarato Zamparini. Tra dirigenti e allenatori, solo in questa stagione, da Palermo ne sono passati 5: si tratta di Pioli, Sogliano, Mangia, Mutti e Panucci. Il tutto fra esoneri, dimissioni, ripensamenti e pentimenti. Dalla prossima stagione, se non da subito, assieme a Perinetti, Zamparini potrà scegliere il sostituto di Panucci. Sempre in chiave di mercato dirigenziale, alcuni rumors vogliono l’attuale direttore sportivo del Padova, Rino Foschi, con un passato importante al Palermo, vicino al ritorno in rosanero. Non sono arrivate smentite, anzi Zamparini ha affermato che sente spesso il romagnolo. Le dimissioni di Panucci, seguono quelle di Sabatini e Sogliano, avvenute sempre per incomprensioni con il presidente. Lavorare con Zamparini è praticamente impossibile per tutti e queste altalene non possono fare bene ad una squadra che anno dopo anno, non riesce mai a trovare una certa stabilità a causa dei troppi cambiamenti all’interno del club.

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