Al voto per il dimezzamento rimborsi ai partiti, ma la Camera è vuota

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Stamane intorno alle 9:30 al piano aula di Montecitorio, un forte odore di bruciato (forse causato da una cicca di sigaretta gettata in un cestino pieno di carta) ha fatto scattare l’allarme antincendio, e di conseguenza l’intervento dei Vigili del Fuoco. Non sara’ complicato trovare il trasgressore. Si…. sarà proprio un gioco da ragazzi.

Da ieri, 14 maggio, si discute il dibattito sulla legge “epocale” sul dimezzamento dei rimborsi ai partiti, e sembra proprio che la questione non interessi particolarmente ai nostri onorevoli, che ieri erano presenti in aula solo in 20 su 630. Compresi i relatori della legge, che porta la firma bipartisan di Bressa (Pd) e Calderisi (Pdl).
Ad assistere alla seduta, e a questo punto aggiungeremmo a far “numero” o da “cornice“, erano presenti tre scolaresche provenienti da parti diverse dello stivale, invitati ad assistere ai lavori (e che lavori!) della Camera dei deputati. “Tutti grillini di domani“, commenta amaramente Mattia Feltri su La Stampa. Difficile dargli torto.
Non facciamo nemmeno i nomi dei pochi presenti alla seduta presieduta da Maurizio Lupi, perché non avrebbe senso. Aggiungiamo un altro passaggio dell’articolo di Feltri: “La percentuale degli onorevoli sul pezzo andava dall’1,5% al 2,3% degli eletti, che avanti di questo passo sarà anche la percentuale dei loro partiti alle prossime elezioni“. Un altro bel tassello della politica verso “l’antipolitica“: una parola ultimamente stra-utilizzata a difesa del lavoro delle Camere dagli stessi signori che ieri avevano troppi impegni per presentarsi in aula.

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