Facciamo chiarezza, la Camera ha dimezzato i rimborsi elettorali ai partiti. Ma, al contempo, reintroduce il concetto di finanziamento pubblico cancellato da un referendum (e da Tangentopoli) nel 1993. In sostanza, è stato modificato il sistema di contribuzione pubblica alla politica: il 70% del fondo a favore dei partiti (attualmente pari a 63,7 milioni) continua ad essere erogato a titolo di rimborso per le spese sostenute in occasione delle elezioni, mentre il restante 30% (pari a 27 milioni 300mila euro) è legato alla capacità di autofinanziamento del partito ed è erogato in maniera proporzionale alle quote associative e ai finanziamenti privati raccolti. Di fatto, a farsi due calcoli, ciò che è stato eliminato con il dimezzamento dei finanziamenti viene reintrodotto con un elegante emendamento “old school”.
Magro, infine, il contentino dato ai cittadini: la Camera taglierà del 5% i costi interni, circa 150 milioni di euro in tre anni. La spesa annua ad ora ammonta a 992,800 milioni di euro. Per far fronte alla diminuzione di entrate, spiega l’ufficio di presidenza, sarà necessario un processo di revisione che comporterà interventi su tutti i capitoli della spesa di Montecitorio.
I nostri politici, meglio di chiunque altro, ci hanno fatto comprendere come tra il dire il fare c’é di mezzo il mare…. il mare di parole e discorsi ben spesi per sfruttare al meglio i due minuti in video sui tg. Pettinano alla perfezione i loro interventi ai media, decantano, auspicano, credono, ci fan credere e poi rimangiano, ritrattano o più semplicemente “rigirano la frittata”. A conti fatti, quando si tratta di tagliare i loro portafogli, sono quasi tutti voltagabbana. E pensare che stiamo attraversando un periodo di depressione economica e di grossa pressione fiscale, ma loro no! Non ci stanno proprio a dover fare sacrifici in nome del più puro e nobile degli interessi…. la stabilità e crescita del paese. Se in molti pensavano che sarebbero bastati lo scandalo del tesoriere Lusi (ex Margherita), o dell’appropriazione indebita dei rimborsi elettorali della Lega…. beh, ci vuole ben altro per scalfire il buonsenso della maggioranza dei nostri deputati.
La Camera al voto: i soldi ai partiti non si toccano!
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