La manifestazione tenutasi il 26 maggio 2012, organizzata da SLC e Uilcom, non è stata sottoposta alla valutazione della Fistel CISL né della Fials Cisal, pertanto la dichiarazione del Segretario della Uilcom, che circola sulla rete riguardo il fatto che “la Fistel CISL si è dileguata” (http://www.youtube.com/watch?v=dPfEaoy2xZY), è costruita alterando la verità delle circostanze.
Infatti, appena ci siamo resi conto del consolidarsi della situazione, abbiamo prodotto, a firma congiunta, un comunicato, consegnato alla stampa e messo nelle bacheche sindacali alla vigilia della manifestazione, evidenziando che Fials Cisal e Fistel Cisl avrebbero sostenuto comunque (per rispetto della sostanza delle rivendicazioni) la manifestazione organizzata da SLC e Uilcom, evidenziando che la metodologia dell’esclusione attuata era considerata errata.
Pur essendo consapevoli e giudicando tale azione uno strappo strumentale non abbiamo sottratto la nostre persone e le nostre Organizzazioni alla responsabilità di essere presenti e di sostenere le giustissime e sacrosante rivendicazioni e proteste dei lavoratori.
Facciamo presente che nella piazzetta antistante il Teatro Vittorio Emanuele, nonostante la forzata assenza delle bandiere della Cisl e della Fials Cisal, erano presenti tutti gli iscritti (convocati e stimolati alla partecipazione) sia della Fials Cisal che della Fistel Cisl, inoltre, erano presenti il Segretario Generale della CISL, Tonino Genovese e la Segretaria Organizzativa della Cisl Mariella Crisafulli e, mentre il Segretario della Uilcom in un’intervista affermava con meraviglia “che la Fistel CISL si è dileguata”, contemporaneamente il Segretario della Fistel Cisl prendeva la parola, in rappresentanza anche della Fials Cisal, nella piazza attestando esattamente il contrario, purtroppo nella qualità di ospite, dovendo addirittura chiedere il permesso di parlare al Segretario della SLC-CGIL, regista della manifestazione.
Riteniamo che l’operazione mediatica messa in campo pur corretta e condivisa, assolutamente da fare, nelle finalità e nelle argomentazioni di carattere sindacale, sia stata contemporaneamente un mezzo per attuare un “taglia fuori “ che certamente nuoce alla verità delle cose, ai rapporti tra le Organizzazioni, alle rivendicazioni sindacali che abbiamo il dovere di rappresentare al meglio.
Non riteniamo tali comportamenti assolvibili sul piano politico perché lasciano legittimamente supporre ed intravedere una strategia comunicativa che va oltre le intenzioni dichiarate a parole, ma prende consistenza nei fatti che abbiamo dovuto osservare e subire, noi personalmente, la Fials Cisal e la Fistel che rappresentiamo, la Cisl, presente nella piazza nella Sua massima espressione, Tonino Genovese.
Facciamo notare che la Fistel Cisl e la Fials Cisal insieme rappresentano almeno la metà dei lavoratori del Teatro Vittorio Emanuele e non sono marginali nella costruzione dei percorsi sindacali. La maggior parte dei lavoratori sa valutare bene, nella propria intelligenza, le circostanze ed i fatti che osserva, sia quelli evidenti e veri sia quelli che non lo sono. Certo, la pubblica opinione può credere solo a ciò che vede. Ma i lavoratori del Teatro vedono e sanno giudicare, pur nelle diverse e dialetticamente intense interpretazioni della realtà.
Invitiamo, ancora una volta, SLC e UILCOM ad agire per costruire un fronte sindacale unitario, fondato sulle analisi delle questioni, sui contenuti, sulla mediazione delle posizioni, così come è proprio della materia sindacale. E quando ci sono diverse visioni, facciamo insieme lo sforzo di renderle compatibili in una visione unitaria, rifuggendo dalla tentazione di utilizzare le presunte diversità per occupare un fazzoletto di terra in più, a danno di supposti avversari e concorrenti, facendo un danno enorme alla funzione assegnataci.
Invitiamo tutti, non escluse le nostre persone, ad alzare il livello dei contenuti sindacali, adeguando ad essi anche la coerenza etica e la qualità delle relazioni, che non sono meno importanti dei contenuti delle idee e delle posizioni da rappresentare. Specialmente in questo tempo ed in questa Italia.
Manifestiamo la speranza che, nel rispetto delle persone e dei ruoli, ma soprattutto della verità, si assumano atteggiamenti che favoriscano la ricomposizione della frattura, a nostro avviso, irresponsabilmente generata. Noi ci dichiariamo disponibili a farlo, lavorando tutti insieme in un contesto di reciproca trasparenza e coerenza, orientati dalla responsabilità del ruolo.