Cammarata rinuncia all’incarico di consulente contro gli sprechi

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Aveva suscitato diverse polemiche la notizia secondo la quale l’ex-sindaco di Palermo, Diego Cammarata, sarebbe stato nominato consulente per la stesura di una legge contro lo spreco di denaro pubblico negli enti locali. Scelta un po’ bizzarra quella del presidente del Senato Renato Schifani, in quanto Cammarata, nel corso del suo incarico come primo cittadino, non aveva certo fatto brillare l’amministrazione comunale per rigore economico. Lo stesso ex-sindaco si era reso protagonista dello scandalo, scoperto da Striscia la Notizia, dell’operaio comunale utilizzato per fini personali e di altre inchieste giudiziarie. Tra le tante, ricordiamo quelle riguardanti la gestione di Amia e Gesip.

Alla notizia della nomina a consulente di Cammarata, si sono subito scatenate le polemiche. Capofila Felice Belisario, capogruppo al Senato per l’Italia dei Valori: “Nominare il responsabile del disastro economico a Palermo, consulente antisprechi al Senato, è come affidare la gestione dell’Avis a Dracula. Il presidente Schifani non può alzare le mani e dire che non c’entra nulla con questa designazione insopportabile e il suo silenzio su questa vicenda è gravissimo“. Gli ha fatto immediatamente eco il segretario regionale dell’IdV, Fabio Giambrone: “È la persona meno capace di interpretare questo ruolo, al quale è stato concesso anche un rimborso forfettario di 1000 euro al mese. Un insulto a tutti gli italiani“.

Nonostante la difesa della scelta da parte del senatore del Pdl Angelo Maria Cicolone, Cammarata ha preferito evitare ulteriori polemiche. Con una lettera inviata allo stesso Cicolone, ha infatti rinunciato all’incarico, “non tanto perché credo che sia tutto irragionevole – si legge nella dichiarazione di Cammarata – ma soprattutto perché era una cosa che avrei fatto per passione e invece passo per uno a cui si sta facendo un favore. Ho già chiarito con il senatore Cicolani che, se vorrà, presterò la mia consulenza a lui a titolo gratuito“.

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